Venerdì, 06 Aprile 2018 16:56

Villavallelonga, il Parco Nazionale d'Abruzzo risponde: "La delibera di uscita dal Parco non ha alcuna efficacia"

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E' notizia di qualche giorno fa la decisione del sindaco del Comune di Villavallelonga (AQ) Leonardo Lippa di sottoporre al voto del consiglio comunale una delibera di uscita politica del comune marsicano dal Parco Nazionale d'Abruzzo.

A motivarla, secondo quanto dichiarato dal primo cittadino in un'intervista rilasciata al quotidiano Il Centro, sarebbero "le solite lungaggini e i ritardi che penalizzano le aspettative dei cittadini - le parole di Lippa - il centro faunistico è desolatamente vuoto, la struttura di accoglienza ristrutturata dal Comune che attende la riapertura, i ritardi nel concretizzare gli interventi finanziati da Regione e Stato. L’unica strada possibile per uscire dall’immobilismo, anche se la decisione finale spetta al consiglio comunale, ci sembra l’uscita dal Parco, per percorrere altre strade all’insegna della tutela ambientale, anche per onorare la memoria di un precursore, il botanico Loreto Grande, che già negli anni 50, sui banchi del consiglio comunale, si batteva per la tutela della faggeta vetusta, ora patrimonio mondiale dell’Unesco".

Una presa di posizione, quella del sindaco, cui ha fatto seguito una petizione, sostenuta da 500 firme, che chiede di uscire dall'area protetta.

Nnn si è fatta attendere la risposta di Antonio Carrara, presidente del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise che in una nota chiarisce la posizione del parco relativamente alla decisione del Consiglio comunale di Villavallelonga.

La nota del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise

In riferimento alla decisione del Consiglio comunale di Villavallelonga credo sia utile fornire alcune precisazioni:

1. Per evitare confusioni nei cittadini è bene ribadire che la delibera di uscita dal Parco non ha alcuna efficacia concreta e nulla cambia nei rapporti tra Comune e Parco. Villavallelonga era nel Parco ieri e c’è anche oggi.

2. Abbiamo avuto più occasioni per chiarire le nostre posizioni su tutte le questioni aperte tra Parco e Comune e le ragioni del Parco non sono state mai smentite dal Comune, tanto è vero che sono state confermate nei termini seguenti anche in un recente incontro con Sindaco e amministrazione comunale:
> Museo Centro Visita dell’Orso.
Siamo in attesa che il Comune deliberi la stipula del nuovo contratto di locazione secondo lo schema già inviato da tempo da parte del Parco.
> Assunzione in gestione di territori comunali.
Anche in questo caso, si conferma la disponibilità dell’ Ente alla stipula del nuovo contratto ma il Comune nonostante l’invito del Parco a farlo dall’ottobre 2016, non lo ha ancora fatto. In questo modo il Comune sta rinunciando ad un introito di 50.000 euro l’anno che potrebbe utilmente destinare ad attività di ecoturismo dei suoi cittadini.
> Area faunistica dell’orso.
Anche in questo caso l’Ente ha presentato da mesi una proposta al Comune senza ricevere alcuna risposta nel merito.
> Pollai anti-orso.

La ricognizione effettuata dall’Ente Parco e comunicata al Comune il 23 ottobre 2017 per le eventuali integrazioni e verifiche di regolarità dal punto di vista urbanistico, non è stata mai riscontrata dal Comune stesso. Ciò nonostante, l’Ente rimane disponibile  alla consegna in comodato d’uso gratuito dei 39 pollai anti-orso, già disponibili, ai residenti titolari delle strutture precarie danneggiate dall’orso.

3. E’ palesemente falsa l’affermazione rilasciata alla stampa dal Sindaco secondo cui il Parco avrebbe “imposto gli espropri”  e l’intenzione di destinare altrove il finanziamento regionale per l’area faunistica. L'Ente Parco, al contrario, ha stanziato 89.000 euro già nel proprio bilancio 2017, cui si sono successivamente sommati ulteriori 100.000 euro con apposito finanziamento della Regione Abruzzo per la sistemazione dell'area faunistica.

4. Vorrei tranquillizzare il Sindaco su fatto che il Presidente del Parco ha sempre voluto “trovare una quadra” e vuole ancora trovarla.  Sono convinto della necessità di chiudere la strada e di disciplinarne l’accesso. Non solo perché risponde ad una precisa prescrizione del nulla osta rilasciato, ma perché è l’unico modo di assicurare la salvaguardia della natura e allo stesso tempo creare un’occasione di lavoro per chi volesse gestire l’accesso come avviene in altre parti del territorio del Parco.

5. Infine veniamo alla ragione vera del contendere. La  Strada di Prati d’Angro. Il Parco ritiene prioritario ed improcrastinabile stabilire, d’intesa, una adeguata regolamentazione del transito. A tal riguardo, coerentemente con i provvedimenti precedenti, l’Ente propone al Comune che la regolamentazione possa essere efficacemente perseguita, mediante l’apposizione di una sbarra all’imbocco del tratto che collega la località Madonna della Lanna alla Fontana dell’Aceretta; sbarra con la quale dovrà essere vietato l’accesso nella zona nelle ore notturne.

Nelle ore diurne, invece, l’accesso motorizzato potrà avvenire, nel rispetto dei seguenti criteri, previa adozione di formale ordinanza del Sindaco:
> il traffico potrà essere consentito, esclusivamente nelle ore diurne, ai mezzi previamente autorizzati dal Comune, necessari:
allo svolgimento di legittime attività di lavoro agricolo, forestale o zootecnico, comprese le perlustrazioni preliminari;
allo svolgimenti di attività di studio o ricerca;
all’accesso, da parte di proprietari o possessori, ai propri fondi;
all’esercizio dei diritti di uso civico;
al trasporto collettivo di persone, nell’ambito di servizi di accoglienza turistica affidati in concessione;
> il traffico potrà essere consentito, parimenti solo nelle ore diurne, in occasione di ricorrenze o manifestazioni, previa autorizzazione del Parco.

Ovviamente, i divieti e le limitazioni di cui sopra non riguardano il Personale di Sorveglianza del Parco, quello del Reparto Carabinieri/Forestali, la Polizia Municipale e le altre Forze di Polizia.

La regolamentazione proposta potrà essere efficacemente controllata, mediante il sistema di videosorveglianza installato dal Comune all’imbocco della località Madonna della Lanna, le cui riprese dovranno essere accessibili anche al Servizio di Sorveglianza del Parco e ai Carabinieri/Forestali.

Questa è la posizione del Parco. Non vedo in alcun modo come la regolamentazione proposta possa bloccare lo sviluppo di Villavallelonga.

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