Domenica, 08 Dicembre 2013 17:01

Aeroporto, assunto e già licenziato: "Trasportavo sostanze radioattive"

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Anche lui era tra i sessanta fortunati. Assunto a tempo indeterminato dalla Xpress Spa, la società che gestirà per i prossimi vent'anni l'Aeroporto dei Parchi di Preturo. E anche lui è stato licenziato. Dopo ventidue giorni di lavoro, il 29 novembre 2013.

Ha letto la denuncia di Andrea, il giovane aquilano che aveva raccontato a NewsTown la sua storia di dipendente per neanche un mese. E ha deciso di incontrarci. Lo chiameremo Antonio, per tutelare la sua privacy. Disoccupato da più di un anno, ha avuto la fortuna di incrociare la persona giusta che gli ha aperto le porte dello scalo di Preturo. "Sono stato chiamato dalla sera alla mattina, per firmare il contratto a tempo indeterminato. Uno dei ragazzi selezionati, infatti, aveva rinunciato", racconta Antonio.

"Ho lavorato per una ventina di giorni e poi è arrivata la lettera di licenziamento". Ufficialmente, così scrive la Xpress, non ha superato il periodo di prova. In realtà, continua Antonio, "mi hanno spiegato che la Questura aveva segnalato che ero stato coinvolto in una rissa, più di dieci anni fa. Soltanto una scusa, evidentemente. Il Tribunale, infatti, aveva rilasciato il certificato dei carichi pendenti che dimostrava come non avessi a carico alcun processo penale, e il casellario giudiziale che certifica come non avessi alcuna iscrizione in materia penale".

Insomma, la stessa storia che ci ha raccontato Andrea. Anche stavolta, non intendiamo entrare nel merito del licenziamento. A interessarci, invece, e preoccuparci, è quanto Antonio racconta ai nostri microfoni. Una vicenda che apre scenari davvero foschi. "Ho firmato il contratto senza sapere cosa avrei fatto esattamente", spiega. "Mi dicono: un ragazzo ha rinunciato al lavoro e siamo riusciti a inserirti all'ultimo minuto. Accetto senza pensarci. Mansione: autista. Il mio compito era andare a Roma, all'aeroporto di Fiumicino, per ritirare del materiale da consegnare, poi, negli ospedali di Pescara, Atri, Teramo, Campobasso o Napoli. Partenza alle 5 del mattino, da Preturo, con un furgone - continua Antonio - che non aveva neanche le gomme termiche. Ho vissuto come un incubo la nevicata del 27 novembre: la salita di San Rocco, sulla A24, non era percorribile con un furgone con le sole catene. Una volta consegnato il materiale, tornavo a Preturo. Se c'era ancora tempo, mi chiedevano di tagliare l'erba, di spalare la neve, di svolgere lavori di manutenzione nella struttura aeroportuale".

Che tipo di materiale trasportavi? "Colli contenenti campioni biologici e sostanze radioattive che ritiravo nei magazzini di Fiumicino e lasciavo negli ospedali". Possiamo soltanto presupporre si trattasse di farmaci per la medicina nucleare.

Avevi seguito un corso di formazione per trasportare sostanze radioattive? "Assolutamente no. Mi hanno spiegato alcune cose e poi mi hanno consegnato un plico, un documento che era una versione semplificata della 'Guida operativa di radioprotezione' ad uso di autisti e magazzinieri che si occupano del trasporto e smistamento di colli".

Antonio ci permette di sfogliare la Guida. La carta intestata riporta il logo della ONBC srl, On board courier, società con sede a Milano, in via Battistotti Sassi 2. La Onbc srl fa parte del gruppo Quazim srl, che controlla il 95% della società. E il 94% della Xpress srl.

Leggiamo: 'Le operazioni di smistamento dei colli contenenti materie radioattive devono essere fatte nei luoghi predisposti, certificati dall'esperto qualificato e segnalati da specifica segnaletica. Durante le operazioni di smistamento deve essere impedito l'accesso a persone estranee. Inoltre, le operazioni di maneggio dei colli devono avvenire nel minor tempo possibile ed essere effettuate tramite mezzi meccanici, compatibilmente con le precauzioni che devono essere adottate per garantire l'integrità del collo. Il personale addetto - è scritto sul documento - deve trattenersi in prossimità dei colli contenenti materie radioattive il minor tempo possibile'.

Insomma, non è affatto uno scherzo: "Noi trasportavamo il materiale a mano, altro che mezzi meccanici, e non avevamo neanche i guanti", racconta Antonio. Eppure, sulla Guida è scritto chiaramente che 'è buona norma utilizzare i guanti per la manipolazione'. Non solo: Antonio sostiene di non aver indossato alcuna tuta particolare e di non aver avuto neanche il dosimetro individuale che dovrebbe invece essere assegnato, spiega il documento che stiamo sfogliando, 'ai fini della radioprotezione, per valutare la dose di radiazioni assorbita dall'addetto allo smistamento e al trasporto del materiale'.

Trasportare sostanze radioattive non è certo un lavoro come un altro. E' scritto sulla Guida consegnata ad Antonio che 'la legislazione vigente prevede che i conducenti di veicoli che trasportano materie radioattive ricevano una adeguata formazione secondo le seguenti modalità: 

  • i conducenti dei veicoli che trasportano materie radioattive non fissili, se il numero dei colli trasportati contenenti materie radioattive di categoria GII e GIII è superiore a 10 o la somma degli indici di trasporto sul veicolo è superiore a 3, devono essere in possesso di un certificato di formazione professionale (patente ADR);
  • i conducenti dei veicoli che trasportano trasportano materie radioattive non fissili, se il numero dei colli trasportati contenenti materie radioattive di categoria GII e GIII non supera 10, e se la somma degli indici di trasporto non è superiore a 3, non sono sottoposti all'obbligo della patente ADR. Devono avere, però, una formazione appropriata e corrispondente alla loro responsabilità. Tale formazione deve essere attestata da un certificato rilasciato dal datore di lavoro'.

Dunque, anche non avesse avuto bisogno della patente ADR, Antonio avrebbe dovuto seguire un corso di formazione che non ha mai frequentato. Al contrario, dal giorno alla mattina denuncia di essersi ritrovato a svolgere un lavoro di alta responsabilità senza adeguata preparazione e sensibilizzazione ai pericoli delle radiazioni. E senza neppure un paio di guanti e il dosimetro individuale. Con un contratto da 1050euro netti al mese, firmato per svolgere la mansione di autista-facchino all'Aeroporto dei Parchi di Preturo.

Poi, come già accaduto ad Andrea, senza alcun preavviso, a ventidue giorni dalla firma, è stato licenziato. Per non aver superato il periodo di prova, almeno così è scritto sulla lettera che ci ha mostrato.

Come detto, non intendiamo entrare nel merito della decisione della società di gestione. Sta di fatto che Antonio ci conferma quanto già raccontato da Andrea: almeno quattro neoassunti sono stati mandati a casa ed altri hanno deciso di andar via perché impossibilitati a trasferirsi lontano dall'Aquila. Le domande sono sempre le stesse: quanti dei sessanta lavoratori sono ancora sotto contratto? Come mai la società di Musarella non ha comunicato i nomi dei contrattualizzati, le loro mansioni, l'aeroporto di destinazione? Come sono stati scelti i sessanta 'fortunati'? E poi: come è possibile che alcuni di loro si ritrovino a trasportare sostanze radioattive?

Ovviamente, senza queste risposte non abbiamo modo di verificare la veridicità del racconto di Antonio. Anche se abbiamo letto la lettera di licenziamento e la 'Guida Operativa di radioprotezione' consegnata dalla Onbc, società del gruppo Quazim srl. La Xpress ci aveva assicurato che le risposte sarebbero arrivate nel corso di una conferenza stampa da convocarsi a breve. Sono passate un paio di settimane e siamo ancora in paziente attesa. Risposte dovute, senza dubbio, se è vero che la Xpress - per queste assunzioni - ha beneficiato di fondi pubblici: 880mila euro, stanziati dalla Regione Abruzzo con il bando 'Lavorare in Abruzzo 3'. Speriamo che la società voglia chiarire presto quanto sta accadendo a Preturo.

Ultima modifica il Lunedì, 09 Dicembre 2013 09:41

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