Un braccio amputato, con conseguente trasporto immediato all'ospedale Torrette di Ancona per un intervento di microchirurgia specifica, per un dipendente della Ecolan di Lanciano - ente gestore per i rifiuti nell'area Frentana (Chieti) - che, addetto alla sicurezza, è rimasto ferito in modo grave mentre era intento a pulire il nastro trasportatore della piattaforma ecologica.
L'incidente sul lavoro è avvenuto nella sede di Cerratina, in Val di Sangro, sul territorio di Lanciano.
L'uomo, un 40enne del Chietino, è stato soccorso dal 118 che ha provveduto allo stesso tempo a recuperare l'arto. Sull'incidente sono in corso indagini dei Carabinieri di Lanciano, Asl, Ispettorato del Lavoro.
Attraverso gli investigatori si sarebbe appreso che il presidente dell'Ecolan avrebbe fatto sapere che il dipendente, pur molto esperto, per poter pulire meglio il nastro, avrebbe momentaneamente disattivato il sistema di sicurezza.
Licheri (Si): "E' tempo di scendere in piazza per chiedere più sicurezza sui luoghi di lavoro"
"Esprimiamo massima vicinanza ai due lavoratori che hanno subito incidenti sul lavoro nella nostra Regione".
A scrivelo, in una nota, è il segretario regionale di Sinistra italiana Abruzzo Daniele Lichieri.
"Ieri, in provincia di Teramo, nello stabilimento Cordivari di Morro d'Oro, un operaio fi 52 anni è stato travolto da un carrello e rischia di perdere un piede. Oggi, in provincia di Chieti, un addetto alla sicurezza della Ecolan di Lanciano è rimasto ferito in modo grave, mentre puliva il nastro trasportatore. È ora di dire basta. Occorre reagire a questa strage silenziosa che ha trasformato il lavoro, per le fasce della popolazione più ricattabili ed esposte a mestieri pericolosi, in una vera e propria guerra. Con un bollettino di morti e feriti sul campo che si aggiorna troppo velocemente".
"La sicurezza sul lavoro è diventata una vera e propria emergenza nazionale e come tale va affrontata: crediamo sia fondamentale reagire anche in Abruzzo. È ora di ribellarsi, di mobilitarsi per chiedere condizioni di lavoro giuste e sicure, insieme a tutti coloro che avvertono questa urgenza, oltre ogni appartenenza sociale e politica".
"È inaccettabile che si esca la mattina per recarsi dul proprio posto di lavoro e si finisca con un braccio amputato, nella migliore delle ipotesi. Vogliamo lavorare per vivere e non morire di lavoro. Troppo spesso l'alto livello di ricattabilità a cui sono sottoposti molti lavoratori, insieme alla scarsità di prospettive che consentano di portare a casa stipendi dignitosi, ovvero la possibilità di mantenere se stessi e la propria famiglia, spinge tanti ad accettare condizioni di lavoro al limite della decenza".
"Siamo dunque disponibili fin da subito a farci carico di questa battaglia di civiltà accanto a chiunque voglia porre un immediato cambio di passo. Inoltre impegneremo il nostro consigliere regionale Leandro Bracco e i nostri deputati di muovere qualunque iniziativa possibile alla ricerca della verità per un accertamento delle responsabilità".