Giovedì, 24 Maggio 2018 10:40

Guardia di Finanza, operazione "Tutti per uno": scoperto un emporio di certificati falsi. Dieci arresti

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Dieci ordini di custodia cautelare, di cui tre in carcere e sette ai domiciliari emessi dal Gip del Tribunale di Avezzano, su richiesta della Procura marsicana, sono stati eseguiti questa mattina all’alba dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di L’Aquila nei confronti di altrettanti soggetti responsabili, a vario titolo, di frode processuale, corruzione, falsità materiale ed ideologica commessa da pubblici ufficiali in atto pubblico, frode assicurativa, truffa ai danni dello Stato e favoreggiamento.

L’indagine, sfociata nei provvedimenti appena eseguiti, ha preso le mosse da mirati accertamenti svolti dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Avezzano nei confronti di soggetti pubblici e privati presenti sul territorio e operanti nel settore sanitario. L’attenzione investigativa si è concentrata, in particolare, su un’importante impresa sanitaria privata il cui amministratore, Arnaldo Aratari, risultava dedito a condotte truffaldine anche attraverso l’illecita remunerazione di pubblici impiegati e di pubblici ufficiali al fine di ottenere false certificazioni di natura medica a sé e alla sua famiglia favorevoli e, in particolare, alla di lui consorte, Tiziana Mascitelli. Più in particolare, sono emersi chiari elementi di prova circa la redazione di falsi certificati, dietro pagamento di somme di denaro, da parte di un medico psichiatra responsabile del Centro di Igiene Mentale (C.I.M.) della A.S.L. di Avezzano, il dottor Angelo Gallese, il cui studio è stato sottoposto ad intercettazione ambientale ed a monitoraggio video.

Tali strumenti investigativi hanno permesso agli operanti di registrare il quotidiano svolgimento da parte dell’indagato di un’incessante e lucrativa attività di vendita di certificati falsi ai diversi avventori che, si presume, sulla base di un criminale passaparola, si avvicendavano nel suo ufficio.

Gallese era stato anche candidato sindaco di Avezzano nel 1994, con Forza Italia. 

Il quadro emergente all’esito di tali indagini è apparso particolarmente desolante: da una parte un rappresentante delle istituzioni che, nonostante il giuramento di fedeltà allo Stato ed il giuramento di Ippocrate, trasformava il suo ufficio presso il Centro di Igiene Mentale, preposto alla cura di persone con malattie psichiche, in un vero e proprio emporio di certificati falsi, dall’altra un’inquietante congerie di persone, anche fra loro diverse – quali l’imprenditore, il politico locale, il medico di pronto soccorso, il dipendente della multinazionale, ma anche il vecchio migrante, il pluripregiudicato, ecc. – che non si facevano remora alcuna di pagare somme illecite pur di ottenere fraudolenti certificati medici, con cui avanzare domande risarcitorie all’esito di sinistri stradali, istanze di congedo per malattia al proprio datore di lavoro, domande di invalidità o di esonero dal presenziare ai processi.

Tra gli episodi illeciti, l'elaborazione di false certificazioni a favore di un altro medico, Gino Airoli, per evitare a quest'ultimo il trasferimento di sede, l'attestazione di patologie fittizie fornite a Orlando Morelli, noto pregiudicato che si era rivolto a Gallese per ottenere certificazioni sanitarie che lo esentassero dal presenziare ai processi a suo carico, il riconoscimento di false malattie psicosomatiche a due pubblici dipendenti, Luigi Maiello e Giuseppe Agostinacchio, il riconoscimento di una pensione di invalidità da parte dell'Inps per Maria Palma Di Biase, ancora una volta grazie a false certificazioni.

Le indagini si sono concluse con l’acquisizione presso il Centro di Igiene Mentale delle cartelle cliniche e dei certificati redatti dallo psichiatra e con la perquisizione degli immobili nella disponibilità di quest’ultimo, rinvenendo, in entrambi i casi, importanti riscontri alle ipotesi accusatorie formulate a seguito dello svolgimento delle operazioni di intercettazione. In particolare, a seguito della perquisizione eseguita presso l’abitazione di Gallese, la Guardia di Finanza ha accertato l’esistenza di due locali adibiti a studio; uno di questi presentava al proprio interno un lettino medico, un separé ambulatoriale ed un armadio a vetri contenente numerosi medicinali. Il luogo, evidentemente, era dedicato anche alla ricezione dei pazienti, nonostante l’indagato operasse in regime di intra-moenia. Avvalora tale ipotesi il rinvenimento di altro materiale quali cartelle cliniche, ricettari, timbri dell’ASL. I casi più eclatanti di mercimonio delle funzioni da parte del detto medico hanno riguardato:

  • la produzione di elementi di prova fittizi per incrementare le richieste risarcitorie che un politico, noto a livello locale per aver ricoperto l’incarico di consigliere regionale, aveva avanzato ad un importante società assicurativa; 
  • l’elaborazione di false certificazioni a favore di un altro medico per evitare a quest’ultimo il trasferimento di sede; 
  • l’attestazione di patologie inesistenti fornita ad un noto pregiudicato che si era rivolto a lui per ottenere certificazioni sanitarie che lo esentassero dal presenziare ai processi a suo carico evitandogli così situazioni “particolarmente stressanti” (episodio riportato nell’allegato filmato); 
  • il riconoscimento di false malattie psicosomatiche a due pubblici dipendenti che consentivano, ad uno, di assentarsi dal lavoro per periodi prolungati, e, all’altro, di ottenere l’esonero dalle attività lavorative pur mantenendo lo stipendio; 
  • l’induzione in errore di un consulente del lavoro nominato dal Giudice del Lavoro di Avezzano che, grazie alle false certificazioni, riconosceva ad una donna una pensione di invalidità ai danni dell’INPS.

L’operazione di servizio appena conclusa attesta l’impegno costante che la Guardia di Finanza assicura nel contrasto alle frodi nei settori della previdenza ed assistenza sanitaria ed in quello della corruzione, così contribuendo a realizzare un utilizzo trasparente ed efficiente delle risorse pubbliche.

 

Tordera: "Plauso alla Guardia di Finanza: atti inqualificabili ed estremamente gravi"

“Rivolgo un plauso alla Guardia di Finanza per l’attività di indagine che sta portando avanti in merito ai gravissimi fatti emersi in queste ore dalle indagini e che purtroppo coinvolgono anche dipendenti dell’azienda”.

Lo afferma il Manager della Asl, Rinaldo Tordera, in merito all’inchiesta sui certificati medici falsi. “Dai primi riscontri dell’indagine sono emersi fatti inqualificabili ed estremamente gravi”, aggiunge Tordera, “ed auspico che l’inchiesta consenta di individuare eventuali responsabilità di operatori che svolgono compiti importanti all’interno delle istituzioni sanitarie e che dovrebbero sempre dare prova ed esempio di correttezza e credibilità. Siamo al fianco delle Fiamme Gialle per dare loro, se necessario, la massima collaborazione nel proseguimento delle indagini”.

Ultima modifica il Giovedì, 24 Maggio 2018 13:07

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