La rassegna degli ovini di Campo Imperatore non sarà interrotta ma solo posticipata, essendo divenuto impossibile, a causa delle direttive sugli eventi pubblici contenute della circolare Gabrielli, organizzarla nei giorni e nelle forme in cui secondo tradizione si svolgeva.
A specificarlo è la Camera di Commercio dell'Aquila, a seguito di alcune notizie che si erano diffuse, nei giorni scorsi, sulla stampa e sui social - secondo le quali, per l'appunto, la rassegna era stata depennata - e dopo che l'ex consigliere comunale ed ex presidente della Commissione territorio Enrico Perilli e l'esponente di Italia Nostra Giovanni Cialone avevano diramato una nota congiunta (che riportiamo sotto) in cui accusavano lo stesso organismo camerale di "fuggire dalle proprie respnsabilità.
"La Camera di Commercio dell’Aquila" si legge in una nota "con riferimento alle notizie apprese sugli organi di stampa, ribadisce la precisa volontà di non interrompere la ultracinquantennale storia della Rassegna degli Ovini di Campo Imperatore come già precisato e ribadito negli atti di Giunta, nei verbali del comitato organizzatore e nella conferenza stampa del 16 luglio".
"Ancora nella Giunta di oggi" prosegue la nota "appositamente convocata dopo la riunione dell’ultimo comitato organizzatore, nel prendere atto del piano di safety necessario, elaborato dalla società incaricata, sulla scorta della circolare Gabrielli e valutate le modifiche di cui all’ultima direttiva del 18 luglio, ha dovuto constatare non senza profondo rammarico, l’impossibilità di poter organizzare la Rassegna degli Ovini secondo la storica tradizione nella data del 5 agosto. La stessa infatti viene classificata dalle norme oggi in vigore ad elevato rischio comportando una onerosa e complessa macchina organizzativa".
"In ogni caso" conclude la nota " la Giunta Camerale si sta adoperando per l’adozione di nuove formule che consentiranno di non cancellare l’iniziativa e di svolgere la stessa nel mese di settembre, per questo anno, coniugando storia, tradizioni e formule innovative di un’attività che affonda le proprie radici in una tradizione antica".
La nota di Perilli e Cialone
"Nelle aree interne montane il settore economico legato all’agroambiente –allevatori ed agricoltori- soffre di una crisi strutturale che dura da tempo. Fuori dall’agenda politica nazionale e regionale e con un Piano di Sviluppo Rurale (PSR) che strizza l’occhio ai modelli di agricoltura intensiva, i pochi “resistenti” che si ostinano a produrre cibo buono e pulito in montagna sono bistrattati, in particolare dalle istituzioni. L’ultima notizia è la cancellazione della rassegna degli ovini a Campo Imperatore".
A scriverlo in una nota sono l'ex presidente della Commissione comunale territorio Enrico Perilli e Giovanni Cialone, membro di Italia Nostra.
"Dopo la figuraccia rimediata l’anno passato con l’incendio che ha distrutto buona parte dei boschi sulle falde del monte Tremoggia a Campo Imperatore con grave danno ambientale in un’area particolarmente delicata, disastro causato da incompetenza nel predisporre misure minime di prevenzione (non era presente nessun mezzo antincendio adeguato), quest’anno si è deciso di passare la mano, di chiudere baracca e burattini. L’istituzione che organizza è la Camera di Commercio con Comune di Castel del Monte e Parco ed ancora una volta costoro si dimostrano inadeguati".
"Insomma si chiama Camera di Commercio Industria Artigianato ed Agricoltura ed è Ente autonomo funzionale di diritto pubblico che, nell'ambito della circoscrizione territoriale provinciale, svolge funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese promuovendo e curandone lo sviluppo nell' ambito delle economie locali, ed ancora la Camera -continua la nota- dovrebbe fornire promozione e supporto alle imprese, interventi di assistenza, informazione economica, di formazione professionale, di studi e ricerche di mercato".
"Ebbene, invece di trasformare la “festa delle pecore” oltre che in un evento ludico anche in un momento di riflessione sullo stato di un comparto antico, tanto importane ma in profonda crisi per la cronica carenza di politiche che aiutano nuove imprenditorialità desiderose di investire in questo settore; invece di chiamare a confronto allevatori, sindaci, parco e regione magari sul Piano di Sviluppo Rurale che vede la montagna negletta; invece di organizzare momenti di ascolto e promozioni dei tanti prodotti marginali ma di grande qualità, buoni e puliti, che si producono in montagna ed in particolare nella filiera della pecora, si fugge dalle proprie responsabilità, si annulla una manifestazione che, pur con tante pecche, andava avanti da 59 anni".
"Naturalmente, in questa storia -prosegue il comunicato- anche la Regione con quei “paladini” delle aree interne, dovrebbe battere un colpo. La responsabilità dell’annullamento della manifestazione sarebbe della famigerata circolare Gabrielli sulla sicurezza; ma a ben leggere, l’ultima nota del 18 luglio scorso del Ministero degli Interni, per ambienti aperti e fino a 20.000 persone, non dovrebbe risultare tanto difficile raggiungere livelli minimi di sicurezza e poi, come da sempre auspicato, questo dovrebbe essere il momento di decentrare parte della manifestazione a Castel del Monte (le bancarelle ad esempio) e a piano San Marco dove c’è la struttura ex Forestale e il mai finito museo della transumanza del Parco dove prevedere le occasioni pomeridiani di confronto e riflessione ed i luoghi per le esposizioni. Ci vorrebbe poco! Noi in ogni caso -concludono Cialone e Perilli- il cinque saremo li, con i pastori".