“E’ assurdo il ricorso a un progetto di finanza per costruire un nuovo ospedale dopo che, solo negli ultimi anni, sono state spese, per il San Salvatore, 57 milioni di euro”.
Ad affermarlo, in una nota, sono i segretari provinciali della Fp Cgil dell’Aquila Francesco Marrelli e Anthony Pasqualone.
“La scrivente Fp Cgil” si legge “ritiene, in merito alle notizie tornate alla ribalta in questi giorni riguardo alla realizzazione dell’Ospedale dell’Aquila mediante un progetto di finanza, necessario effettuare alcune osservazioni”.
“In via preliminare, da un sommario studio degli atti della Asl e della Regione Abruzzo susseguitisi nel tempo, si rilevano consistenti investimenti economici effettuati sull’Ospedale San Salvatore dell’Aquila, investimenti che partono già da prima del 2009 e che poi, a seguito dei noti eventi sismici che hanno colpito il capoluogo, sono proseguiti negli anni successivi, rimodulando anche le previsioni di investimento di cui all’ex art. 20 della L. 67/1988 che disciplina il programma pluriennale di investimenti in materia di ristrutturazione edilizia sanitaria”.
“Tale programma prevede una spesa complessiva per circa 35 milioni di euro, di cui 12 milioni 197mila per lavori urgenti già finanziati e spesi, 6 milioni 200mila per lavori urgenti per le Chirurgie (Delta 8) finanziati e spesi, 3 milioni 900mila per lavori urgenti per Anatomia Patologica (edificio 10) già finanziati e spesi, 12 milioni 755mila per lavori Delta 7, 2 e 3 (Medicine, Riabilitazione e Laboratorio analisi) spesi per circa la metà”.
“Ne consegue che dei soli fondi ex art. 20 sono stati già spesi circa 28 milioni 500mila euro”.
“Risulta ancora finanziata e spesa, con delibera del Direttore generale n. 1968 del 25/11/2011, una somma complessiva di ulteriori 28 milioni 600mila euro ai sensi dell’art. 71 della L. 448 del 1998 (Piano Straordinario di riqualificazione per l’assistenza sanitaria), di cui 14 milioni 093mila con finanziamento a carico dello Stato pari al 70 %, 600mila donazione Sky (quota parte di un contributo totale di 2 milioni 179mila a specifico beneficio del Pronto Soccorso Pediatrico), 13 milioni 906mila con finanziamento a carico della Asl n. 1 (quota parte derivante dall’alienazione di immobili disponibili della Asl)”.
“Ne consegue che, dal 2009 in poi, sono stati spesi complessivamente oltre 57 milioni di euro per il ripristino funzionale e strutturale dell’Ospedale San Salvatore dell’Aquila”.
“Inoltre ancora non sono state finanziate le somme per il ripristino dell’Edificio 1 che necessiterebbe di un intervento economico di circa 10 milioni di euro”.
“A ciò si aggiungano, per onore di cronaca, i 47 milioni di euro relativi al risarcimento danni per eventi sismici, incassati dalla Asl a titolo di indennizzo per la copertura assicurativa stipulata dalla stessa Asl, i quali, come riportato da tutte le cronache locali del 2010, a seguito di affermazioni dei responsabili della Sanità locale e regionale, vennero utilizzati “nel bilancio 2009 per contenere il passivo” e non vennero invece utilizzati per il recupero funzionale delle strutture Sanitarie Aquilane”.
“Ciò premesso la scrivente Fp Cgil ritiene assurdo il ricorso ad un progetto di finanza per costruire un nuovo ospedale nel capoluogo regionale dopo che solo negli ultimi anni sono state spese ingenti somme per il ripristino dello stesso nosocomio e comunque risultano non essere ancora sufficienti”.
“Ci si chiede quindi, nel caso di realizzazione di un nuovo ospedale, che fine farebbe la struttura oggi esistente sulla quale sono state investite tutte le risorse sopra indicate”.
“La vera esigenza è quella di portare a compimento i lavori di ristrutturazione, realizzare un piano che renda effettivamente efficiente e funzionale l’Ospedale con il relativo adeguamento antisismico, e soprattutto utilizzare le eventuali risorse disponibili per investimenti sul personale e nuove tecnologie al fine di erogare servizi di qualità alla popolazione”.
“Al contrario dobbiamo rilevare con stupore che si continuano ad ipotizzare eventuali investimenti tramite lo strumento del progetto di finanza che toglie risorse ai servizi sanitari in favore di opere strutturali, con un alto rischio di indebitamento per le casse regionali e delle stesse Asl, come peraltro più volte ribadito dalla Corte dei Conti nelle Regioni nelle quali tale strumento è stato utilizzato, anziché provvedere alla saturazione della dotazione organica del personale, che vede oltre 700 unità carenti, investire in nuove tecnologie che rendano l’ospedale dell’Aquila attrattivo non solo per la popolazione del territorio ma anche per i residenti fuori regione - invertendo così la tendenza di questi ultimi anni – ed attuare operazioni utili ai fini dell’abbattimento delle liste di attesa”.