Lunedì, 19 Novembre 2018 14:42

A24 e A25, in consiglio comunale ancora spaccature tra Mit e concessionaria

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Il Consiglio comunale si è riunito stamani nell'aula consiliare "Tullio De Rubeis", in seduta straordinaria aperta, su iniziativa del capogruppo di Fratelli d'Italia Giorgio De Matteis sottoscritta anche da altri consiglieri, per discutere delle "criticità strutturali dei viadotti dell'autostrada A/24 e A/25".

Alla riunione sono intervenuti il dirigente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Placido Migliorino, a capo della Direzione generale per la Vigilanza sulle concessionarie autostradali del dicastero, il vice presidente di Strada dei Parchi Mauro Fabris e l'esecutivo della società, nelle persone del direttore di esercizio Igino Lai, del direttore tecnico Gabriele Nati e del direttore operativo Mauro Rocchi. Presenti anche la deputata Stefania Pezzopane (Pd), il senatore Marco Marsilio (Fratelli d’Italia) e il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci.

"Questa non è un'aula di tribunale - ha dichiarato in apertura dei lavori il presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari - questa è un'aula consiliare, sede deputata a scelte consapevoli e responsabili, di confronto aperto, per giungere alla migliore soluzione per la comunità. I cittadini, al pari di questa assemblea, hanno il diritto di essere informati correttamente, con le dovute chiarezza e trasparenza. Per tale ragione - ha proseguito Tinari - questo Consiglio chiede di conoscere se le autostrade A24 e A25 sono sicure, se ci sono e quali sono i problemi strutturali e quali sono le misure di prevenzione che si intendono adottare, quali quelle già adottate e i tempi di intervento, sia da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che della concessionaria Strada dei Parchi, affinché siano garantite agli utenti la sicurezza e la fruibilità di una infrastruttura vitale, strategica e indispensabile di collegamento per la nostra regione. Il ministro Toninelli - ha concluso Tinari - come rappresentato a questo Ufficio di Presidenza, non è potuto intervenire a causa di impegni istituzionali ma ha comunicato di essere disponibile a ricevere proposte e a interloquire con gli enti locali, nella prospettiva di una efficace e leale collaborazione".

Ebbene, all'esito della seduta consiliare “la valutazione è duplice” ha tenuto a sottolineare De Matteis. “Da una parte, c'è la soddisfazione di aver portato nella solennità dell'aula consiliare questa discussione, così importante rispetto a temi che afferiscono all'incolumità di migliaia di cittadini abruzzesi. Dall'altra, non si può non tener conto del fatto che è emerso un dato inquietante e allarmante, relativo al fatto che, in caso di scossa sismica, non vi sono le condizioni di sicurezza lungo i numerosi viadotti delle nostre autostrade. A questo punto le parole e le rassicurazioni verbali, al pari dei meri impegni, non sono evidentemente sufficienti”.

A chiusura dei lavori, dunque, il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno – primi firmatari i consiglieri di Fratelli d’Italia - con il quale, alla luce di quanto emerso dalla discussione e "della disponibilità manifestata dal ministro Toninelli a ricevere proposte, nonché dell'individuazione, da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici, degli interventi necessari sulle tratte autostradali interessate", si invita il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti "a definire, entro le prossime settimane, il quadro definitivo del piano economico e finanziario necessario per consentire la realizzazione delle opere prescritte".

Come noto, sono già stati stanziati nel Decreto Genova 192 milioni di euro che serviranno per le prime azioni di messa in sicurezza su 13 viadotti; tuttavia, è necessario definire il Piano economico finanziario da 3.2 miliardi di euro, già condiviso dal Consiglio superiore dei lavori pubblici, per dare sostanza agli ulteriori interventi necessari. D’altra parte, all’approvazione del Pef è legato anche il tema delle tariffe; il vice presidente di Strada dei Parchi lo ha detto chiaramente: se non si arriverà a definizione entro la fine dell’anno – e a questo punto, è difficile che ci si riesca – dal 1° gennaio le tariffe torneranno ad alzarsi, con l’aumento del 12.89% già in vigore fino al 1° ottobre scorso, e sospeso dal concessionario.

Al momento, però, ad interessarci è lo stato di sicurezza delle autostrade A24 e A25. Che cosa è emerso stamane?

A farla breve, si è riproposta la spaccatura tra i tecnici del Ministero delle Infrastrutture e la concessionaria, che non lascia affatto tranquilli. “La mia relazione del 12 ottobre scorso sullo stato della sicurezza dell’infrastruttura è abbastanza chiara”, le parole del dirigente del Mit Placido Migliorino; “il documento è stato discusso ampiamente con i prefetti abruzzesi e confermo integralmente il suo contenuto e la necessità degli interventi prescritti. I fatti di Genova - ha sottolineato Migliorino - hanno dimostrato che le infrastrutture italiane, ed in particolare quelle in cemento armato precompresso, iniziano ad avere una età abbastanza avanzata; lo stesso architetto Morandi, negli anni ’90, diceva di non sapere come i materiali stessero reagendo rispetto alle condizioni originarie del ponte. Ecco il motivo per cui è fondamentale la conoscenza dei materiali e del loro livello di degrado oltre che delle sezioni resistenti”.

In sostanza, Migliorino ha contestato le verifiche di sicurezza trasmesse da Strada dei Parchi – “non possono essere pienamente condivise”, utilizzando le sue parole – con diverse argomentazioni: innanzitutto, non vi è certezza sui materiali, sulla loro risposta nel tempo; la schematizzazione degli stessi e delle sezioni resistenti, è stata eseguita prevedendo una riduzione forfettaria delle armature pari al 10%, ed è piuttosto semplicistica”, l’affondo; inoltre, “sono state utilizzate indagini abbastanza datate, risalenti a 5 o 6 anni fa, e si tratta di un tempo importante per una infrastruttura sottoposto agli agenti atmosferici che, presumibilmente, hanno prodotto ulteriori ammaloramenti. E poi, sono state utilizzate esclusivamente le carote di fondo prelevate, non ci sono indagini sulle parti non ispezionate”. Come non bastasse, “le verifiche sono state condotte utilizzando i carichi della normativa del 1962, oramai incompatibili con le sollecitazioni cui viene sottoposta l’infrastruttura”.

Ecco perché Migliorino non condivide la posizione di Strada dei Parchi che, per bocca del vice presidente Fabris, ha ribadito stamane che “i viadotti possono ritenersi sicuri” nel normale svolgimento d’esercizio. Ecco perché il Ministero delle Infrastrutture - “per garantire ulteriormente l’incolumità e la sicurezza dei viaggiatori” - ha prescritto alcune limitazioni, “e non soltanto la regolamentazione del traffico”, ha tenuto a chiarire il dirigente del Mit: “oltre al divieto di sosta e sorpasso e all’obbligo di mantenere una distanza di almeno 50 metri tra mezzi di oltre 35 tonnellate su 87 viadotti, si dovrà procedere con un'azione di monitoraggio, con l’istallazione di estensimetri, flessimetri e sensori che misurino lo stato deformativo al transito dei veicoli ordinari, confrontando i valori misurati con le previsioni progettuali; detto ciò, se durante l’esercizio si dovessero raggiungere, o superare, una delle soglie di allerta, ci consentirebbe di intervenire con eventuali disposizioni di blocco della circolazione sui viadotti fintanto che non si dovesse tornare alla normalità”. Inoltre, andranno eseguite prove di carico “su scala reale”.

Le prove verranno eseguite a breve: al momento, però, Strada dei Parchi non ha ancora provveduto a far pervenire al Mit le proposte di monitoraggio e un piano di gestione dell’emergenza.

Per ciò che attiene gli aspetti sismici, e stavolta le valutazioni di Migliorino sono in linea con le rilevazioni del concessionario, “tutti i viadotti hanno problemi, con indici di vulnerabilità inadeguati essendo stati costruiti con criteri antisismici schematizzati in altro modo”. D’altra parte, Strada dei Parchi lo ha sempre detto: i viadotti, per il concessionario, possono considerarsi sicuri in condizioni di esercizio normale, non in caso di evento sismico importante: “C’è stato un vertice in Prefettura e si è condiviso che le autostrade possano restare aperte”, le parole del vice presidente Fabris; “l’abbiamo detto e ribadito: per noi, le autostrade sono sicure. Andiamo avanti, dunque, rispettando le prescrizioni del Ministero. Voglio ricordare però – l’affondo – che a giugno scorso il Mit aveva ribadito non vi fossero criticità; abbiamo perso un ricorso al Tar del Lazio con cui chiedevamo fondi per la messa in sicurezza anti-sismica. Poi, si è verificata la tragedia di Genova ed il Ministero ha cambiato idea: speriamo che vengano firmati a breve i decreti per liberare le risorse previste nel Dl emergenze, i famosi 192 milioni promessi, così da poter avviare i lavori sui primi 13 viadotti per cui il Mit ha intimato l’intervento urgente. E ci auguriamo - ha concluso Fabris - che si possa fare in fretta con la definizione del Piano economico finanziario”.

Ultima modifica il Martedì, 20 Novembre 2018 01:01

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