Ancora problemi al Progetto Case di Cese di Preturo.
A lanciare l’allarme, questa volta, a sole tre settimane dal crollo del balcone in via Volonté, nella stessa piastra dove, nel 2014, ci fu il primo cedimento (non ci sono state conseguenze perché l’edificio, in seguito al primo crollo, era stato sgomberato), sono i residenti della piastra 16, una ventina di famiglie che da due giorni stanno vivendo in una situazione di incertezza e paura.
Racconta un inquilino: “Lunedì gli operai hanno iniziato a smontare i balconi a rischio crollo e a murare e serrare con assi di legno le porte finestrate. La palazzina però ha evidenti problemi strutturali: abbiamo notato che i pavimenti si sono abbassati di qualche centimetro, ci sono intere pareti marce e completamente ammuffite e in alcuni punti si è staccato anche il rivestimento esterno”.
Preoccupati, i residenti hanno chiamato i vigili del fuoco, che hanno passato un intero pomeriggio a fare un sopralluogo.
Dai controlli è emerso effettivamente che l’edificio ha problemi strutturali non trascurabili, tanto che gli stessi vigili ne hanno caldeggiato lo sgombero.
Ieri gli abitanti hanno incontrato dirigenti e funzionari comunali, ai quali hanno denunciato la situazione, senza ricevere, però, risposte chiare, soprattutto sulla destinazione che li attenderebbe in caso di (probabile) evacuazione.
“Da tre giorni ormai viviamo in un'incertezza” affermano “che non ci fa stare per niente tranquilli”.
Quello degli alloggi Case instabili o pericolanti, indeboliti dalla mancata o scarsa manutenzione, dal deperimento dei materiali di costruzione o da vere e proprie falle strutturali, è ormai un problema diffuso.
Dal 2014, il Comune dell’Aquila ha dichiarato inagibili e quindi sgomberato più di 500 appartamenti, sui 4400 costruiti nel 2009 e costati, contando anche i Map, più di un miliardo di euro.
Un patrimonio immobiliare dai costi di manutenzione esorbitanti, che si sta dimostrando ingestibile per un comune che non ha né le risorse né il personale per farsene carico.
A nulla sono valsi, finora, i cambi di gestione decisi dall’amministrazione, l’ultimo dei quali risale a pochi giorni fa. La giunta ha approvato una delibera che ha spacchettato le competenze assegnando le graduatorie alle Politiche sociali e le assegnazioni e la valorizzazione alle Opere pubbliche.