Domenica, 02 Febbraio 2014 19:07

L'urlo di Severino: 'Il mio post di commiato, senza peli sulla lingua'

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Severino Mingroni è nato a L'Aquila, il 31 maggio 1959. Cresciuto a Casoli, mamma casalinga e papà minatore in Belgio, ha lavorato nel nostro ateneo fino al 1991, prima del trasferimento all'università di Chieti.

La mattina del 22 ottobre 1995 la sua vita è cambiata per sempre: una trombosi all'arteria basilare destra l'ha reso muto e immobile. Severino riusciva a muovere solo la palpebra destra, con cui comunicava secondo un codice elementare. Con il tempo e con molta terapia, ha riacquistato il controllo volontario della testa. Così gestisce il computer, grazie ad un ausilio informatico: HeadMouse, con relativa tastiera ed emulatore di mouse sullo schermo.

E' in grado di scrivere in perfetta autonomia: email, sms via computer, chat, messaggi. Oltre ad un blog, http://severinomingroni.iobloggo.com/

Tra quelle pagine, Severino ha pubblicato ieri un post di commiato, senza peli sulla lingua. Un urlo disperato che non si può far finta di non sentire. Un pugno nello stomaco. Abbiamo deciso di riproporlo su NewsTown, nonostante il linguaggio crudo e diretto. Nella speranza che serva davvero a far riflettere su eutanasia e assistenza medica. In un Paese che non può continuare a voltare la testa dall'altra parte.

 

"Non vorrei più scrivere nulla, perchè le parole sono stanche, soprattutto quando non vengono lette da chi dovrebbe leggerle e prendere i provvedimenti necessari: tuttavia permettetemi un ultimo post di commiato senza alcun pelo sulla lingua.

Un esempio più che illuminante di post non letto da chi invece avrebbe dovuto leggerlo ed agire di conseguenza: più di 4 anni fa, scrissi un post dal seguente titolo: “Una domanda di Severino al Ministro Sacconi: Sacconi, è civile il Paese dove per 'evacuare' devo chiedere a mia madre?”. Si, allora Sacconi era Ministro della Salute, sia pure ancora per poco. Quel post non era senza alcun pelo sulla lingua, ma questo lo sarà sin da ora: quindi vi dirò come mamma mi fa cagare 2 volte la settimana.

La genitrice mi infila su per il culo il suo bel grosso dito indice della mano destra inguantata da circa 15 anni: una volta nel mio culo, mi stimola lo sfintere e frantuma la merda più dura; delle volte è lei che la tira fuori, altre volte sono proprio io che la espello grazie alle sue stimolazioni col dito. Oggi mamma ha più di 79 anni e un continuo mal di schiena, tanto che spesso si deve allungare sul letto. Ciò nonostante deve farmi cagare lei! Però, tra circa due mesi mia madre dovrà farsi operare all'anca: quindi recentemente ha provato mia sorella Gianna a farmi cagare, ma non c'è riuscita, anche perchè ha un dito più piccolo di quello della nostra comune genitrice. Quando poi ha visto che invece mamma ci riusciva, ha esclamato: “Ma che ci vuole la laurea!!!”.

Naturalmente mamma non è una infermiera professionale, ma ha semplicemente circa 15 anni di esperienza, oltre a un dito-talpa più grosso. Di conseguenza, se io sarò malauguratamente ancora vivo quando mia madre morirà, la seguirò poco dopo per un blocco intestinale, poiché sarò ben farcito di merda! Non che mi dispiaccia morire. Anzi: meglio la morte che questa vita infernale.

Tanto che, se avrò davvero un blocco intestinale, mi rifiuterò di essere operato, appellandomi al secondo comma dell'Articolo 32 della Costituzione italiana, che così recita: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

Qualcuno di voi può dire: “E con la tua morte vuoi in pratica darla vinta a quei tanti nostri politici stronzi che non leggono e agiscono di conseguenza?”. Ebbene, al di là dei nostri tanti politici stronzi - per i quali però sempre vota il popolo italiano, poiché reso italiota da una informazione disinformante -, rispondo con un altro esempio della mia vita infernale a questa domanda: delle rare volte in piena notte mi si è rotto l'urocondom; di conseguenza mi sono pisciato addosso, facendo uno stupendo bagno notturno di pipì!!! Quindi la mattina dopo i miei mi hanno dovuto lavare ben bene.

Non pensate perciò che pure con una assistenza domiciliare migliore di quella attuale inesistente vorrei morire lo stesso? Non lo credete ancora? Permettetemi allora di parlarvi di Tony Nicklinson.

Tony Nicklinson era un mio compagno di sventura inglese: ebbene, nonostante l'assistenza domiciliare inglese sia infinitamente migliore di quella italiana, nonostante egli fosse un lockedin molto più presentabile di me e avesse pure l'affetto di una moglie, egli chiese per iscritto il suicidio assistito alle autorità inglesi. La sua richiesta venne però respinta, ma Tony morì poco dopo: beato lui!

Siccome dopo più di 18 anni di questa vita di merda - non solo metaforica - non ne posso più, siccome i nostri politici sono talmente stronzi da non concederci quasi nulla - nemmeno il suicidio assistito -, e siccome infine non ho molti soldi, chiedo davvero ad una anima buona di porre finalmente fine alla mia vita infernale, non appena mia madre non ci sarà più. Si, perchè non voglio morire andando in Svizzera, ma voglio porre fine alla mia vita infernale qui nel mio letto. Se volete sul serio aiutarmi a cercare una anima buona per quando morirà mamma - anche se spero di morire prima io di le i-, diffondete il più possibile questo post: ad esempio tramite Facebook, Twitter e Google+, come farò io".

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