"Nella zona dell'aquilano per avere l’allaccio del gas, del telefono o dell’energia elettrica occorrono settimane se non mesi di attesa. Per non evidenziare che per i distacchi di cavi dalle facciate di edifici da demolire e/o ristrutturare necessitano dai 6 ai 10 mesi con enormi ritardi nell’avvio dei cantieri. Questi tempi non sono più tollerabili soprattutto in un territorio che sta facendo i conti con la ricostruzione".
La denuncia arriva dal sindaco di Navelli e commissario straordinario della comunità montana “Montagna di L’Aquila” Paolo Federico.
"Nel mio ruolo di amministratore ricevo continue segnalazioni da parte di cittadini esasperati nell’attesa di ottenere l’allaccio delle varie utenze. Per questo, senza entrare nel dettaglio, mi rivolgo alle società affinché si diano da fare per venire incontro alle necessità della popolazione e, se necessario, pensino anche a piani di assunzione di manodopera. Non credo sia giusto che i disservizi conseguenti alle carenze di personale delle ditte che erogano importanti ed indispensabili servizi per la collettività possano gravare sulle famiglie che pagano e hanno diritto ad essere servite. Famiglie che, giova ricordarlo, possono avere anche delle necessità impellenti come il rientro nelle case ricostruite dopo il sisma".
"Inoltre, le società, potrebbero attivare dei presidi sul territorio dell’Aquila sul modello della Gran Sasso Acqua che riesce ad intercettare le necessità e provvedere alle richieste dei cittadini in tempi molto inferiori rispetto alle altre utenze. Forse -conclude Paolo Federico- la tempestività della società di gestione dell’acqua pubblica, che ha personale e presidi sul territorio dovrebbe essere presa a modello da parte degli altri gestori di luce, gas e telefono".