"La Mobilitazione per l'Acqua del Gran Sasso valuta positivamente l'iniziativa della Provincia di Teramo che ha approvato all'unanimità sia nel consiglio provinciale di ieri che nell'assemblea dei sindaci di stamattina una deliberazione che non solo fa il punto delle criticità ma individua in dieci punti un percorso chiaro per risolverle".
Lo scrive, in una nota, la segreteria del Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua. Il riferimento è al documento messo a punto dal Presidente della Provincia di Teramo, Diego Di Bonaventura, e approvato ieri dall'assise provinciale.
La delibera ripercorre le vicende che hanno caratterizzato gli ultimi due decenni: 7 incidenti "più o meno gravi", si legge nel documento; il fallimentare commissariamento del periodo 2004-2009 che ha realizzato interventi per la messa in sicurezza per oltre 80 milioni, giudicati poi "non solo insufficienti ma in parte inservibili"; le inchieste della magistratura teramana che hanno portato al sequestro della Sala C dei laboratori, a seguito di un grave incidente, e al sequestro di una parte della rete acquedottistica presso i laboratori di fisica, "con conseguenza messa a scarico di circa 100 litri di acqua potabile che non può essere più immessa nella rete acquedottistica con un danno, anche economico, di grande portata per il territorio teramano".
Nella delibra viene inoltre evidenziato come i laboratori siano "tuttora sprovvisti di Piano di Emergenza esterno per il rischio di incidenti rilevanti. La bozza di Piano è ora in discussione per le osservazioni ma per decenni le procedure previste dalla Direttiva Seveso sono state sostanzialmente disattese". E sulla chiusura del traforo annunciata da Strada dei Parchi per non incorrere nel pericolo di reiterazione del reato, viene sottolineato come, in realtà, "la Magistratura di Teramo non abbia imposto misure cautelari né sull'infrastruttura né riguardo persone".
Fra le richieste ci sono la definizione della perimetrazione delle Aree di Salvaguardia; l'istituzione di un tavolo permanente coordinato da un referente governativo che garantisca la partecipazione di tutti gli enti a vario titolo competenti, associazioni comprese; che sia lo Stato a finanziare integralmente gli interventi di messa in sicurezza (172 milioni di euro); che sia imposto limmediato allontanamento delle sostanze pericolose dai laboratori del Gran Sasso.
Si chiede, inoltre, una valutazione, da parte del Mit, del comportamento di Strada di Parchi circa la chiusura del tunnel coerentemente "con le previsioni della Convenzione in essere" e, infine, di considerare un eventuale commissariamento "come ipotesi subordinata per evitare la deresponsabilizzazione degli enti".
"La Mobilitazione per l'Acqua del Gran Sasso, che ha partecipato all'assemblea di stamattina -prosegue la nota diffusa dal Forum H20- ritiene che la delibera costituisca un punto di riferimento per gli ulteriori passi necessari per risolvere una volta per tutte la problematica del sistema Gran Sasso".
"Del dibattito di stamattina, in cui hanno preso parola, oltre al presidente della Provincia Di Bonaventura e l'assessore Imprudente, anche sindaci, associazioni, sindacati, consiglieri regionali e parlamentari, la Mobilitazione ha particolarmente apprezzato: la posizione praticamente unanime circa la strumentalità della posizione di Strada dei Parchi sulla chiusura dei tunnel; la necessità di costante coinvolgimento dei cittadini nel percorso di messa in sicurezza dell'acquifero; l'urgenza di allontanare le 2.300 tonnellate di sostanze chimiche pericolose; di non derogare alle norme, come l'art.94, poste a tutela della salute e dell'acqua in particolare".
"Ora auspichiamo -conclude il Forum H2O- che la direzione indicata dalla comunità teramana sia seguita senza indugio a tutti i livelli, dalla regione al Governo passando per tutti gli enti e istituzioni".