Mercoledì, 08 Maggio 2019 20:36

L'Aquila: a fuoco uno degli appartamenti sgomberati nel Progetto Case di Sassa

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Un incendio è scoppiato nel pomeriggio in un appartamento situato al terzo piano di una palazzina del Progetto Case di Sassa (Nucleo Industriale), in via Giorgio Scimia, in una delle piastre evacuate nel 2015/2016 dal Comune per motivi di pubblica incolumità legati alla tenuta dei balconi.

Secondo una prima ricostruzione effettuata dai vigili del fuoco, l'origine del rogo - dove non è rimasto coinvolto nessuno - sarebbe colposa.

A prendere fuoco, infatti, è stato un materasso - quello del divano letto che si trovava nel soggiorno dell’alloggio - forse per una sigaretta lasciata accesa.

Proprio questo innesco, unitamente alla circostanza che le finestre dell’appartamento erano chiuse, ha fatto sì che le fiamme si siano sviluppate molto lentamente, senza propagarsi in altre stanze né intaccare la struttura in legno della palazzina.

incendio 9

Più che con il fuoco, domato in poco tempo, i vigili, intervenuti poco dopo le 16, hanno dovuto lottare soprattutto con il fumo, che aveva invaso non solo l’appartamento ma anche la tromba delle scale.

Nell’incendio sono bruciate delle suppellettili e qualche pannello lamellare ma solai, travi e tetto sono rimasti integri. Una volta spente le fiamme all’interno dell’appartamento, tuttavia, i vigili del fuoco, accorsi con tre mezzi pesanti (due autobotti e un’autoscala), sono rimasti sul posto per sincerarsi che non ci fosse qualche incendio covante nell’intercapedine tra il solaio e il tetto.

Sul posto sono intervenuti anche gli agenti della Squadra Mobile della questura dell’Aquila, la polizia scientifica e un gruppo di tecnici del Comune. Proprio la polizia dovrà, probabilmente, far luce su un aspetto.

Non si sa se l’appartamento - sprovvisto, peraltro, di tutte le utenze, come tutti gli edifici delle piastre evacuate - fosse abitato abusivamente.

I vigili del fuoco hanno riferito di aver trovato la porta di ingresso aperta (particolare che ha favorito il propagarsi del fumo nella tromba delle scale) ma hanno anche detto che dentro l’abitazione non c’erano segni evidenti che lasciassero intendere che fosse occupata da qualcuno. Del resto le incursioni all’interno degli alloggi Case e Map rimasti vuoti dopo gli sgomberi ordinati dal Comune - a Sassa come in altri quartieri - sono abbastanza frequenti.

Le piastre evacuate sono abbandonate a se stesse, una terra di nessuno dove, a sentire i racconti di molti residenti, agiscono indisturbati vandali, spiantati, sciacalli alla ricerca di qualche oggetto da rubare o rivendere. Senza controlli, entrare – sfondando o forzando porte e finestre – è un gioco da ragazzi.

A essere presi di mira sono soprattutto gli alloggi dei piani terra ma non vengono risparmiati nemmeno quelli degli ultimi piani, facilmente raggiungibili, per gli “incursori”, saltando dalla ringhiera della tromba delle scale sui balconi. Data la frequenza con cui si verificano tali episodi, oggettivamente non prevenibili, il Comune sta pensando di intervenire perimetrando le palazzine inagibili con recinzioni di ferro.

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