Ben presto L'Aquila potrebbe avere una moneta complementare.
E' questo l'obiettivo dell'iniziativa "Compra aquilano", modello locale di pagamento alternativo promosso dal Comune dell'Aquila in partnership con il circuito di credito commerciale Abrex.
La sperimentazione, la prima a interessare una città capoluogo di regione, è stata presentata in conferenza stampa a palazzo Fibbioni dal sindaco Pierluigi Biondi e da Angelo D'Ottavio e Sara Cicchelli della Abrex srl, l'impresa che ha dato vita all'omonimo circuito.
Quello delle valute locali complementari è un fenomeno in espansione, in tutta Europa. Negli ultimi anni, solo in Francia ne sono nate una trentina (una anche a Parigi), che sono andate ad aggiungersi a quelle già esistenti in Inghilterra e Svizzera.
L'Italia non è da meno. Una sperimentazione vincente è stata quella del Sardex, lanciata qualche anno fa, con successo, in Sardegna. Un modello a cui, non a caso, Abrex si rifà apertamente.
Altri esperimenti, a dire la verità, erano stati fatti anche in passato ma non tutti erano andati a buon fine, anzi: dal simec di Giacinto Auriti (economista vicino alla destra sociale), interrotto dopo un intervento della Guardia di Finanza (nonostante il successivo dissequestro l’esperimento non è più stato rilanciato), al Napo fatto stampare a Napoli nel 2012 dal sindaco De Magistris, che si è infranto contro la scarsa partecipazione delle imprese locali.
La resistenza e la diffidenza delle aziende - essendo, quello delle monete locali, un sistema di pagamenti alternativo rivolto preincipalmente alle imprese - è, infatti, il principale ostacolo contro cui vanno a sbattere molte sperimentazioni.
Anche per questo, per fugare i dubbi dei soggetti a cui il servizio è rivolto, il 23 maggio, all'Aquila, ci sarà un seminario in cui Abrex spiegherà il funzionamento di "Compra aquilano".
L'azienda, intanto, annuncia di aver già ottenuto, nel resto d'Abruzzo, un migliaio di adesioni.
Ma come funziona una moneta complementare?
In sintesi, le imprese che si iscrivono al circuito Abrex, pagando una quota d’iscrizione annuale, aprono un conto corrente gratuito sul quale, però, non transiteranno euro ma crediti, ognuno dei quali, però, ha valore pari a un euro.
Per ogni transazione che si fa in Abrex con altri soggetti economici aderenti al circuito, viene registrato un credito e un debito in ciascun conto personale. Non ci sono commissioni da pagare a terzi né interessi, né attivi né passivi: tenere i "soldi" fermi sul conto, in altre parole, non serve a nulla.
In pratica, è un sistema che incentiva a spendere e a farlo tra le imprese aderenti al circuito. Di fatto, è un invito a comprare locale, a preferire le piccole imprese del territorio rispetto ai grandi produttori e alle grandi catene globali, a immaginare il tessuto economico locale come una comunità e non come una somma di soggetti economici.
Sebbene, come detto, questa moneta complementare sia rivolta principalmente alle aziende, soprattutto a quelle che hanno poca liquidità e quindi poche possibilità di accedere a crediti o finanziamenti bancari, dal 2020 dovrebbe partire una sperimentazione rivolta anche ai cittadini. Per questi ultimi, però, il funzionamento sarà leggermente diverso e consisterà in buoni sconto su acquisti fatti in euro (mentre nelle transizioni tra aziende non è previsto l'uso di denaro).
"Siamo particolarmente entusiasti" ha dichiarato Angelo D'Ottavio "di avviare questa partnership con il Comune dell'Aquila, che ha valutato la nostra proposta imprenditoriale come affidabile e credibile, sia per l'idea di business che portiamo avanti, a forte connotazione territoriale, sia per l'esperienza pluriennale e la dimensione extra-regionale rappresentata dal network di circuiti commerciali di cui Abrex è parte integrante. "Compra Aquilano" consentirà alle imprese locali di acquisire nuovi clienti e realizzare investimenti senza doversi rivolgere al sistema del credito o del debito tradizionale e permetterà agli iscritti aquilani di effettuare acquisti e vendite anche all'esterno della città, su tutto il territorio regionale".
"Tra le caratteristiche peculiari dello strumento di pagamento complementare" ha spiegato D'Ottavio "si segnala l'opportunità di utilizzo in transazioni B2B (acquisti e vendite tra aziende, professionisti, artigiani e commercianti, ndr), B2E (acquisti privati e personali, da parte di dipendenti, amministratori di aziende, collaboratori e dirigenti, ndr) e B2C (acquisti da parte di privati cittadini a partire dal 2020, ndr). Con la sua flessibilità, il circuito "Compra Aquilano" viene incontro a molteplici esigenze imprenditoriali e del terzo settore: dalle situazioni d'avvio delle startup, che possono realizzare i primi investimenti e trovare i primi clienti, ai processi di capitalizzazione d'impresa, in cui le vendite aggiuntive possono trasformarsi in capitale sociale, fino a offrire seconde opportunità agli imprenditori in difficoltà o costretti a cessare la propria attività".
"Questa iniziativa" ha dichiarato il sindaco Biondi "è un altro segnale concreto alla città, che sostiene l'economia reale e prova a dare nuovo impulso al tessuto produttivo. "Compra Aquilano" non è solo un impegno preso in campagna elettorale, e mantenuto, ma testimonia anche la ferma volontà di intraprendere percorsi alternativi per restituire potere d'acquisto alle famiglie, fornendo un contributo che va a vantaggio non solo di imprese e attività commerciali, ma anche di associazioni, professionisti e, dal prossimo anno, di tutti i cittadini dell'Aquila. Un sistema di pagamento alternativo non vuol dire sostituire la moneta corrente ma, al contrario, offrire la possibilità ai potenziali beneficiari di accedere a un mercato aggiuntivo".
La sperimentazione, ha precisato Biondi, sarà a costo zero per il Comune, che ha scelto Abrex in seguito a un avviso a evidenza pubblica.