Un articolato appello è stato appena rivolto al Ministro per i beni e le attività culturali affinché valuti l’oppotunità di affidare al Polo Museale dell’Abruzzo - organo periferico già operante sul territorio - il settecentesco Palazzo Ardinghelli, ubicato in Piazza Santa Maria Paganica a L’Aquila, per adibirlo, d’intesa con Segretariato Regionale MiBAC per l’Abruzzo e Soprintendenza per la città dell’Aquila, a sede espositiva delle oltre 300 opere d’arte moderna e contemporanea del Museo Nazionale d’Abruzzo (MuNDA) ora in prestito o chiuse in vari depositi per la persistente inagibilità del Castello Spagnolo dopo il terremoto del 2009.
L’appello è stato sottoscritto da intellettuali, artisti, operatori culturali e semplici cittadini dell’Aquila, nonché da eminenti critici e storici dell’arte, direttori e curatori museali, archeologi, accademici e docenti universitari di varie discipline, esponenti della società civile e del volontariato di altre città italiane che generosamente hanno risposto all’invito a sostenerlo, tutti animati dall’intento di favorire la rigenerazione urbana di uno dei più bei centri storici italiani.
L’iniziativa é stata promossa dal Prof. Alessandro Monti, studioso di politiche culturali e gestioni museali, il quale ha richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica (Corriere della Sera, Il Manifesto, Emergenza Cultura, il Centro) sulle incongruenze della concessione a titolo gratuito di un bene comune come Palazzo Ardinghelli alla Fondazione MAXXI di Roma; disposta dal precedente Governo senza preventiva analisi costi-benefici sociali e culturali e condivisione della popolazione, per aprirvi un generico “Centro di Arti e creatività contemporanea”, a fronte di praticabili alternative più proficue per la piena rinascita della città (il dibattito che ne é seguito su quotidiani locali e social é raccolto in un “Media Dossier”).
L’appello, pertanto, chiede al Ministro Bonisoli di sospendere la concessione e destinare Palazzo Ardinghelli, uno dei pochi edifici statali ricostruiti nel centro storico, a spazio museale innovativo per salvaguardare la lunga e prestigiosa tradizione artistica aquilana e al tempo stesso le capacità creative e professionali presenti nel territorio, da aprire ai più ampi confronti nazionali e internazionali. L’obiettivo é quello di porre basi strutturali - più autoctone e meno effimere di quelle che potrebbe offrire l’esperienza di un ente privatistico di recente istituzione come la Fondazione MAXXI di Roma - al rilancio culturale ed economico del centro storico tuttora in gran parte spopolato.
L’apertura condivisa di un museo che espone e valorizza in modo sistematico un patrimonio da troppo tempo inaccessibile al pubblico potrebbe conferire a Palazzo Ardinghelli la veste di luogo–simbolo di incontro e riaggregazione in grado di restituire al centro storico l’appeal necessario per invogliare i residenti tuttora sfollati a viverlo. Per questo l’Appello contiene un primo programma di iniziative ricognitivo-espositive nel campo delle arti visive - curato dal critico Antonio Gasbarrini su proposta di alcune delle più signicative associazioni culturali aquilane - da definire con il coinvolgimento della cittadinanza, l’apporto tecnico scientifico del Polo Museale e l’eventuale contributo della Fondazione Carispaq.
L’Appello al Ministro Bonisoli è stato inviato per conoscenza al Segretario Generale del Ministero per i beni e le attività culturali, al Segretariato Regionale del MiBAC per l’Abruzzo, alla Soprintendenza per la città dell’Aquila e i Comuni del cratere, al Polo Museale dell’Abruzzo, al Museo Nazionale d’Abruzzo (MuNDA), al Sindaco dell’Aquila, al Presidente della Regione Abruzzo e al Direttore dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila.
Qui il testo integrale dell’Appello con i nomi di coloro che l’hanno condiviso