Martedì, 16 Luglio 2019 00:39

Abruzzo: fondi per l'agricoltura bloccati, partono le prime diffide

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Scattano le prime diffide contro la Regione Abruzzo per i ritardi accumulati nell'erogazione dei fondi del Psr, il piano di sviluppo rurale.

Dopo lo sciopero della fame e la protesta inscenati dal vice sindaco-allevatore di Pescina Tiziano Iulianiella la scorsa settimana dvanati il Consiglio regionale, un'azienda vinicola di Roseto, "Fratelli Barba", ha deciso di passare alle vie legali, inviando al Dipartimento delle politiche agricole della Regione, che tra l'altro in questo momento è senza direttore per via del pensionamento di Antonio Di Paolo, e all'Agea, l'agenzia governativa che dovrebbe occuparsi dell'erogazione dei fondi, una diffida stragiudiziale e facendo anche una richiesta di accesso agli atti per capire cosa non ha funzionato e perché i pagamenti si sono bloccati.

A darne notizia è Il Centro, che ha rivelato anche che la ditta in questione sta ancora aspettando i soldi del 2017 e del 2018, per un totale che supera i 100mila euro.

Nelle stesse condizioni, anche se ovviamente gli importi sono diversi da caso a caso, ci sono, in tutta la regione, circa 4mila aziende agricole e zootecniche. Una di queste è, appunto, quella del vice sindaco di Pescina, che ha rivelato di aver dovuto praticamente rinunciare a metà del suo gregge di pecore, composto da circa mille esemplari, per non aver ancora riscosso i 30mila euro che la Regione gli deve.

Finora la politica si è rimpallata accuse e responsabilità: l'ultimo duello a distanza è stato quello tra l'assessore Emanuele Imprudente e l'ex Dino Pepe. Ma ll'iniziativa intrapresa dalla ditta rosetana, che con ogni probabilità avrà centinaia se non migliaia di emuli, metterà la Regione alle strette. E il conto che l'ente rishcia di dover pagare è davvero salato.

Sempre Il Centro, inoltre, ha rivelato che l'Abruzzo è una delle peggiori regioni italiane nella spesa dei fondi destinati al settore agricolo: dal 2014 a oggi, dei 479 milioni di euro stanziati, ne sono stati utilizzati appena 100, circa il 20%. L'Europa ha contribuito in questo plafond con 230 milioni e ora è pronta a riprendersene indietro, a fine anno, 30 e a tagliare la prossima programmazione finanziaria, quella attesa per il 2021-2027. Servirebbe un cambio di rotta.

"Sappiamo bene cosa fare e sono già da tre mesi impegnato quotidianamente per tutelare il nostro mondo agricolo" scrive in una nota l'assessore regionale Emanuele Imprudente (Lega).

"Dalla prossima settimana" scrive Imprudente "il dipartimento avrà il suo nuovo direttore, e con lui apriremo una nuova e più seria fase di interlocuzione con Bruxelles per capire realmente quelli che sono i margini per rimodulare e spendere nel modo più semplice ed utile i fondi del PSR. Cercheremo di finanziare e semplificare le misure meglio performanti e, se sarà ancora possibile, di attivare "bandi a sportello" per snellire la burocrazia che spesso rallenta ed appesantisce le richieste. Provando così a evitare il disimpegno che potrebbe gravare su questa annualità".

"Nei tre mesi in cui mi sono insediato" aggiunge l'assessore "abbiamo aperto quotidiane interlocuzioni con il Ministero e con Agea(Agenzia per le erogazioni in Agricoltura). Abbiamo promosso tavoli tecnici e politici, bilaterali e trilaterali tra Regione Abruzzo, Agea e le organizzazioni professionali agricole. Abbiamo inoltre chiesto, ed ottenuto, un supplemento di assistenza per dare impulso alle procedure delle istruttorie".

"Sarà necessario" conclude Imprudente "attivare una task force che coinvolgerà dipartimenti e settori della Regione Abruzzo, costruendo una squadra pronta ad aggredire e risolvere questa emergenza. I ritardi ci sono ed il rischio disimpegno anche: questo è quello che abbiamo trovato al nostro insediamento e stiamo lavorando giorno e notte per impedirlo. Il mondo agricolo abruzzese merita ben altro".

Coldiretti: "Abbiamo tre mesi per rimediare"

 

"La ricerca dei colpevoli è a questo punto fuorviante e rischia di far perdere tempo prezioso. E' necessario lavorare immediatamente e recuperare i mesi persi perché la sopravvivenza di migliaia di imprese è in pericolo".

Lo dice Coldiretti Abruzzo in merito alla possibile perdita di fondi comunitari che potrebbe verificarsi entro il 31 dicembre a danno delle aziende agricole della Regione Abruzzo con il disimpegno di ben 30milioni di euro relativi al Programma di sviluppo rurale.

"E' un rischio sempre più realistico di cui abbiamo parlato più volte e che abbiamo cercato di evitare non solo con le parole – dice Coldiretti Abruzzo – non più tardi della scorsa estate abbiamo anche consegnato all'assessorato un documento programmatico, in cui evidenziavamo l'emergenza e fornivano soluzioni sul da farsi".

"Abbiamo tre mesi per rimediare – aggiunge Coldiretti Abruzzo – la ricetta è sempre valida, ora però occorre uno sforzo straordinario che può arrivare solo dalla struttura regionale. Confidiamo in tal senso nell'attenzione e nell'impegno dei dipendenti che vorranno farsi carico delle sorti delle imprese".

Per Coldiretti due sono le strade da seguire: da una parte fronteggiare l'emergenza con la risposta immediata degli uffici dell'assessorato regionale che dovrebbero recuperare il tempo perso con un "superlavoro" nei mesi estivi e con una linea di azione ben definita: concludere le istruttorie iniziate, pubblicare le graduatorie e mettere a bando le misure restanti con un occhio di riguardo a quelle più gettonate come il primo insediamento, l'ammodernamento e l'agroambiente. Niente bandi a sportello, però, sottolinea Coldiretti, che per tutelare le richieste di aiuto propone principalmente la formula dello "Stop and go", già attuata in regioni come Lombardia, Umbria, Basilicata e Valle d'Aosta.

"In tali tipologie di avvisi il bando è diviso in una serie di intervalli temporali denominati finestre – spiega Coldiretti - A ciascuna finestra è associata una dotazione che è una quota parte della dotazione complessivamente messa a bando. Al termine di ogni finestra vengono stilate delle graduatorie che riguarderanno tutte le domande presentate nell'ambito della fase di riferimento".

Altro discorso per il prossimo futuro, che dovrà essere caratterizzato da una rivisitazione dell'impostazione generale del PSR che premi "un generale snellimento della burocrazia e delle procedure che pesi meno su un apparato regionale evidentemente sofferente e sulle tasche degli agricoltori che fanno le spese di queste inefficienze". Ma per Coldiretti bisogna fare presto. Ogni minuto è prezioso e non può essere sacrificato.

 

Ultima modifica il Martedì, 16 Luglio 2019 14:36

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