"La tutela di tutti i lavoratori e la incessante promozione dei loro diritti costituiscono principi di civiltà irrinunciabili per ogni Paese e sono un obiettivo fondamentale nel processo di consolidamento della comune casa europea e dell'intera comunità internazionale".
Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 63/mo anniversario della tragedia di Marcinelle.
L'8 agosto 1956 un incendio, causato dalla combustione d'olio ad alta pressione innescata da una scintilla elettrica, sviluppatosi inizialmente nel condotto d'entrata d'aria principale, riempi' di fumo tutto l'impianto sotterraneo della miniera, provocando 262 vittime su 275 lavoratori, di cui 136 italiani, tra i quali 62 abruzzesi e sette molisani. "Nel giorno in cui si commemora il sacrificio del lavoro italiano nel mondo desidero riaffermare - afferma il presidente - la più partecipe vicinanza ai familiari delle vittime di Marcinelle e degli altri tragici eventi che hanno coinvolto i nostri connazionali all'estero".
Manoppello ricorda strage
Questa mattina Manoppello si è fermata, come succede da 63 anni, per ricordare le vittime di Marcinelle. Dei 136 morti italiani, 62 erano abruzzesi e ben 22 erano nati nel centro del pescarese, principale crocevia dell'immigrazione in Belgio per lavorare nelle miniere in quel difficile dopoguerra. Manoppello, alle falde della Maiella in Val Pescara, era luogo di miniere di bitume ed altro dal secolo precedente.
Le celebrazioni organizzate dalla associazione 'Marcinelle per non dimenticare' sono iniziate ieri sera in piazza Marcinelle con lo spettacolo teatrale 'Facce nere di oggi e domani. Dall'altra parte del cuore' che ha raccontato il dramma dell'immigrazione italiana, e sono il culmine di altre iniziative che hanno preceduto l'8 agosto. Tra queste per esempio un monumento- la pietra commemorativa in ricordo delle donne vittime del lavoro in miniera, inaugurato il 29 giugno.
Oggi oltre alle cerimonie alla Basilica del Volto Santo e al cimitero, il programma prosegue con la targa ad un minatore reduce dal Belgio, Urbano Ciacci, e in serata un oratorio,'La catàstrofa', ispirato al libro Oratorio per Marcinelle di Paolo Di Stefano, appositamente scritto da Etta Scollo.