Il concerto di Jovanotti a Vasto non si farà.
La notizia è appena stata annunciata da Maurizio Salvadori, amministratore delegato Trident e organizzatore da trent'anni dei concerti di Jovanotti uscito dal comitato per la sicurezza che si appena concluso presso la Prefettura di Chieti.
E' infatti dalla Prefettura di Chieti che arriva lo stop definitivo al concerto di Jovanotti che si sarebbe dovuto tenere il 17 agosto sulla spiaggia di Vasto Marina.
La riunione congiunta del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza e della Commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo ha pronunciato la parola fine alle speranze dei fan di assistere al "Jova Beach Party".
Per il prefetto di Chieti Giacomo Barbato permangono le criticità sulla sicurezza e sulla paventata chiusura della Statale 16.
Le parole dell'artista
"Ho appena saputo che #jovabeachparty a Vasto non ci sarà. La ragione è intessuta nelle dinamiche assurde che hanno trasformato un’occasione di festa, gioia ed opportunità di sviluppo di un territorio in scontro di forze locali in 'bagarre'. Chi alla fine ha vinto ottenendo la cancellazione combatte una sua personale battaglia politica locale in affannosa ricerca di visibilità a buon mercato che evidentemente una cosa grande e bella come Jova Beach Party offre.
Non ci sono ragioni oggettive, le centinaia di documenti prodotti non sono stati esaminati e nessun riscontro è stato dato alle migliaia di testimonianze relative alle 9 tappe già fatte.
Non sono mai state interpellate le prefetture che si sono complimentate con noi per il lavoro svolto fino ad ora.
La firma finale spetta alla prefettura di Chieti e senza autorizzazione noi non possiamo muoverci. Mi dispiace moltissimo per i vastesi che amano la loro terra, per gli oltre 30 mila che avevano già acquistato il biglietto, per la squadra di oltre 1000 persone che si fermeranno e per tutti gli albergatori, ristoratori e commercianti della zona che vanno a perdere lavoro e purtroppo non per una ragione di forza maggiore ma per basse ragioni di polemica politica locale.
Grazie comunque al sindaco di Vasto e ai suoi collaboratori che fino a stamattina hanno fatto di tutto per accogliere questa grande e bella festa nella loro città.
Un anno fa pensare ad un’impresa come il Jova Beach avrebbe fatto sorridere. Siamo riusciti a partire e la stiamo facendo con l’aiuto di tutti. Con la collaborazione totale delle Autorità competenti, con il lavoro delle amministrazioni locali, con il WWF che ha vigilato su tutti gli aspetti ambientali e con un entusiamo del pubblico che non ha precedenti.
Ma a Vasto non lo potremo fare.
A Vasto ha vinto il fronte del 'no', quello di cui l’Italia è pervasa. Quello che rende il Paese immobile e fa in modo che il 'sommerso' resti sommerso nell’interesse di molti. JBP è un luogo sicuro, la sicurezza è sempre stata al primo posto, ma a Vasto non hanno voluto verificare. A Vasto la commissione ha detto 'no', a prescindere. In Italia a volte le cose vanno cosí lo sapete, ma io non mi rassegno, molti di noi non ci rassegnamo.
La replica degli ambientalisti
"La tiritera sul no è veramente stucchevole e preferiamo evitare chiacchiere da bar perché poi esiste la realtà e noi badiamo a quella. Ad esempio, un no alla tombatura di un corso d'acqua per noi rimarrà sempre un segno di civiltà e di conformità alle normative vigenti".
E' quanto afferma Massimo Pellegrini, naturalista e presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus, rispondendo a Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti.
"In un paese dove la natura è già in sofferenza, assediata in molteplici modi, l'idea di trasformare spiagge con elementi di naturalità in arene per concerti era e rimane sbagliata in partenza. Eventi con decine di migliaia di persone vanno fatti dove ci sono servizi e condizioni adeguati: stadi, palazzetti e piazze - prosegue Pellegrini - Se poi la giustificazione per questa scelta è quella di lanciare slogan sulla plastica mentre allo stesso tempo si vendono decine di migliaia di bottigliette di plastica, ebbene, non possiamo che sorridere amaramente, considerato anche il giro milionario che certamente permetterebbe ben altre scelte dal punto di vista della sostenibilità ambientale".
Su Vasto, come al solito, è stato fondamentale leggere e analizzare i documenti ed essere rigorosi anche davanti alle inutili e strumentali provocazioni. "Bastava leggere le relazioni presentate per evidenziare tutti i limiti, comprese descrizioni della situazione di campo non corrispondenti alla realtà, di un'iniziativa del genere. Tra l'altro rimaniamo sconcertati per il fatto che, da dicembre 2018, ancora oggi non si siano compresi i limiti oggettivi ben chiariti dal prefetto di Chieti, che ringraziamo come cittadini. Solidarietà alle aree come Cerveteri, Roccella Jonica, Policoro, Castel Volturno e Fermo dove le ruspe, invece, hanno agito. Sorprende il silenzio del ministero dell'Ambiente, quando anche ISPRA, massimo organo dello stato in materia, ha sollevato molte criticità su questo modo di intendere la gestione del territorio".