Venerdì, 18 Ottobre 2019 00:23

L'Aquila, trovati sei cuccioli di pastore abruzzese rinchiusi in gabbia in fin di vita

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Sei cuccioli di pastore abruzzese di poco più di un mese sono stati trovati dai carabinieri-forestali e dal servizio veterinario della Asl dell'Aquila, intervenuti in seguito a una segnalazione di due attiviste dell'associazionismo animalista, Cristiana Graziani e Antonietta Centofanti, detenuti in condizioni di cattività in una piccola gabbia di ferro all'interno di un ovile tra Roio e Lucoli.

I cuccioli erano rinchiusi da almeno due giorni e versavano in pessime condizioni. I veterinari li hanno trovati disidratati, affetti da grave ipoglicemia e ipotermia, sommersi da escrementi e urina. Sono stati portati al canile sanitario ma non si sa ancora se riusciranno a sopravvivere.

"Chiediamo al dirigente della asl veterinaria Mario Marzetti di applicare urgentemente la legge di cui disponiamo sul randagismo, la 281 del 1991" affermano Antonietta Centofanti e Cristiana Graziani "nonché il regolamento comunale della città dell'Aquila. I volontari lottano da anni e si impegnano sul territorio per la tutela degli animali randagi e troppo spesso ci sostituiamo alle istituzioni che sono da sempre assenti. Chiediamo che vengano effettuati controlli a tappeto con cadenza trimestrale in tutte le aziende zootecniche e nei Canili dei Cacciatori non solo per verificare lo stato di salute dei cani, la presenza del microchip, e fermare le nascite incontrollate ed indesiderate tramite sterilizzazione sul territorio. La fonte del randagismo viene alimentata da queste due categorie, non è un caso che i cani randagi sono tutti incroci di pastore abruzzese cane da caccia. L'Aquila ha sete di cultura e sensibilizzazione con interventi mirati e improcrastinabili, in vista di una maggiore tutela  degli animali vittime della crudeltà i vittime della legge che non punisce malfattori. Quanto al responsabile di questo vergognoso gesto, ci auguriamo che venga al più presto individuato - non dovrebbe essere complicato – e punito a norma di legge. Maltrattamenti e crudeltà nei confronti drio MArzettegli animali possono essere la spia di disagio o addirittura di forme di pericolosità sociale, un sintomo di una potenziale situazione esistenziale patogena".

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