Torna a crescere, in Italia, il numero di persone positive al coronavirus, dopo 4 giorni di seguito in cui si era registrato un costante calo.
I contagiati sono stati, oggi, giovedì 26 marzo, 4492 (a fronte dei 3.492 di ieri), per un totale di 62.013.
Nelle ultime 24 ore sono morte 712 persone contro le 683 di ieri, portando il bilancio totale delle vittime a 8215, anche se questo numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.. I guariti superano per la prima volta i diecimila (10.361 persone), 999 in più di ieri. Il totale delle persone che ha contratto il virus in Italia arriva a 80.539.
I numeri sono stati forniti nella quotidiana conferenza stampa della Protezione Civile, anche oggi condotta dal coordinatore del comitato tecnico-scientifico Agostino Miozzo in assenza del capo Angelo Borrelli, febbricitante ma negativo al virus.
Ecco, nel dettaglio, il numero dei contagiati nelle varie regioni: i casi attualmente positivi sono 22.189 in Lombardia, 8.850 in Emilia-Romagna, 6.140 in Veneto, 5.950 in Piemonte, 2.795 nelle Marche, 2.973 in Toscana, 2.027 in Liguria, 1.835 nel Lazio, 1.169 in Campania, 1.094 nella Provincia autonoma di Trento, 1.095 in Puglia, 954 in Friuli Venezia Giulia, 791 nella Provincia autonoma di Bolzano, 1.095 in Sicilia, 860 in Abruzzo, 770 in Umbria, 378 in Valle d’Aosta, 462 in Sardegna, 372 in Calabria, 133 in Basilicata e 81 in Molise.
"Curva rallenta, dato odierno forse per molti tamponi dei giorni scorsi"
Anche se il dato oggi è in aumento non vuol dire, ha spiegato Agostino Miozzo, che ci sia un'accelerazione: "E' importante che ci sia un rallentamento della curva, ma non possiamo aspettarci un'improvvisa diminuzione. Dobbiamo osservare nei prossimi giorni gli effetti delle decisioni prese. Stiamo già analizzato la ragione del piccolo incremento di oggi. L'ipotesi è che ci sia stato un accumulo di risultati di tamponi fatti nei giorni precedenti. Ma la cosa importante è la velocità di incremento della curva che apparentemente sembra rallentare".
"Le misure sembrano avere effetto, misuriamo quanto avvenuto 15-20 giorni fa. Importante non abbassare la guardia, rallenta la curva, nei prossimi giorni speriamo in una diminuzione sostenuta della casistica". Lo ha detto Ranieri Guerra, vice direttore vicario dell'Oms, in conferenza stampa alla Protezione civile.