E' dei giorni scorsi la notizia che il Comune dell'Aquila ha messo a disposizione della Asl 1 l'Hotel Cristallo di Campo Imperatore per dare ospitalità ai cittadini guariti dal coronavirus che hanno bisogno di essere monitorati dopo le dimissioni dall'ospedale San Salvatore dove, al contempo, si potranno liberare posti letto utili a salvare le vite di coloro che hanno bisogno di assistenza sanitaria e cure costanti.
Ebbene, i primi pazienti sono arrivati la notte scorsa. Tuttavia, la gestione dell'emergenza sta facendo parecchio discutere.
"Due nostre concittadine positive al covid19 - la denuncia del sindaco di Collarmele, Tonino Mostacci - dimesse dall’ospedale dell'Aquila sono state prelevate nottetempo e portate in un albergo a Campo Imperatore; messe in una stanza fredda, non hanno ricevuto alcuna istruzione". Stante al primo cittadino del comune della Marsica, le pazienti "sono state lasciate senza acqua, senza colazione e senza pranzo. Ma cosa state facendo? Ma un poco di umanità ce l'avete? Provo un senso di rabbia e vergogna totale".
Contattato da newstown, Mostacci ha spiegato di aver provato a contattare, senza fortuna, la Prefettura dell'Aquila e di aver sporto denuncia alla Procura della Repubblica.
Il sindaco di Collarmele ha raccolto lo sfogo di Laura, figlia di una delle due donne e sorella dell'altra, che stamane ha pubblicato un post durissimo su facebook: "Ieri sera, intorno alle 21:30 - ha raccontato - mia madre, mia sorella e un altro ragazzo che si trovavano ricoverati all'Aquila (G8) sono stati trasferiti in un hotel a Campo Imperatore. Lasciando correre il fatto che persone malate, debilitate, in via di guarigione a mio parere non dovrebbero essere spostate di notte con il freddo che ci accompagna in questi giorni, in un albergo distante un'ora dall'Aquila, pensavamo che il gioco valesse la candela, ma ci sbagliavamo di grosso! Arrivati in hotel la situazione è apparsa da subito surreale: la struttura era completamente al freddo per i primi 2 piani e gli unici termosifoni accesi erano quelli dell'ultimo piano. Le stanze non presentavano il minimo conforto, per il freddo sono dovuti andare in altre stanze a 'rubare' coperte", le parole accorate di Laura.
Che ha aggiunto: "Non c'è un infermiere, non c'è un dottore, non c'è alcuna figura ospedaliera che possa intervenire in caso di bisogno. Non hanno lasciato nemmeno un numero di telefono da contattare, né un termometro per la misurazione della febbre. Lasciati così, allo sbaraglio; stamattina non hanno ricevuto né cibo né acqua. Nei bagni non c'è nemmeno il phon, loro che si erano illusi di riuscire a fare una doccia dopo 15 giorni! E niente, questa è la situazione che devono affrontare delle persone già altamente provate dalla malattia. Ditemi voi se è normale".
"Scaricati qui e trattati da reclusi"
In serata è arrivata a NewsTown la testimonianza di un'altra persona che è stata assegnata alla struttura di Fonte Cerreto. Le sue parole descrivono una situazione inaccettabili, tra il tragico e il surreale e ai limiti della legalità: "Siamo stati scaricati qui. Quando siamo arrivati, accompagnati dal 118, abbiamo trovato ad aspettarci solo due volontari della Protezione civile di Coppito, che non sapevano nulla su quello che dovevano fare. Dentro la struttura non c'era nessuno. Siamo saliti e abbiamo trovato le camere chiuse con le chiavi appese fuori la serratura. Non sapevamo che fare, al che un membro del personale del 118 ci ha detto di sceglierci la stanza che volevamo. Le camere sono sprovviste di tutto, non abbiamo nemmeno una busta dove buttare l'immondizia e i termosifoni non funzionano. Abbiamo chiesto ai volontari della Protezione civile se potevano rifornirci almeno delle cose essenziali, ci hanno risposto che loro erano lì solo per sorvegliare la struttura e che sarebbero venuti altri volontari a portarci da mangiare. In effetti sono venuti ma hanno scaricato le casse con il cibo davanti la porta e sono andati via. Non c'è un medico o un infermiere, i volontari della Protezione civile hanno solo il compito di controllare che non lasciamo l'edificio. Hanno anche sbarrato la porta di ingresso. E' una situazione vergognosa, non possono trattarci in questo modo, come reclusi".
Stando a una nota protocollata firmata dal sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, al momento di cedere la struttura alberghiera per fini sanitari - nr 0029784 del 26 marzo 2020 - "i servizi di ristorazione, pulizia e sanificazione e ogni altro servizio connesso al funzionamento della struttura, nonché alla gestione dei pazienti in isolamento, ivi compreso il corretto smaltimento dei rifiuti secondo la normativa in materia ed ogni altra necessità rappresentata dalla ASL, saranno assicurati dalla Struttura di Missione per il Superamento delle emergenze di Protezione Civile Regionali della Regione Abruzzo. E' fatta salva la possibilità che la competente Struttura del Servizio di Protezione Civile Regionale formuli specifica richiesta al Comune - ovvero al CTGS spa - di procedere direttamente mediante proprie ditte/struttue alla fornituta di parte dei citati servizi, previo accordo, fermo restando che in tal caso i relativi oneri saranno rimborsati, ptevia rendicontazione delle spese sostenute".
Biondi in serata è salito a Fonte Cerreto, dove ha avuto un confronto, a tratti anche acceso, con i ricoverati.
La Protezione civile regionale: "Soltanto un disservizio"
"La polemica sollevata da alcuni amministratori locali sui ricoveri di pazienti presso l’hotel Cristallo di Campo Imperatore non trova rispondenza nel concreto, eccezion fatta per un disservizio iniziale, prontamente risolto, dovuto all’urgenza con cui quattro pazienti sono stati trasferiti nella serata di ieri dal reparto di malattie infettive dell’ospedale San Salvatore. Trasferimento che era programmato per la mattinata di oggi. Purtroppo l’urgenza con cui la Asl ha trasferito i pazienti ha superato in velocità la parte burocratica, ovvero l’estensione dei servizi di vitto e di pulizia affidati alla Asl anche per quanto concerne l’Hotel Cristallo. Il primo giorno, quindi, e ce ne scusiamo con i pazienti, la colazione è arrivata in ritardo".
Così Silvio Liberatore, responsabile della Protezione civile.
"Dall’ora di pranzo tutto è tornato alla normalità. Nella giornata di ieri le camere erano state riscaldate, altri ambienti più ampi hanno impiegato più tempo. Da evidenziare che all’esterno dell’Hotel è presente un presidio di Protezione civile in servizio H24 e che un paziente ha il mio numero di cellulare per qualsiasi tipo di segnalazione al fine di un rapido intervento. Testimonianza tutto ciò che i pazienti non sono abbandonati come qualcuno voleva far credere".
Pezzopane annuncia una interrogazione parlamentare
"Sto presentando una interrogazione, questa vicenda è gravissima".
A dirlo è la deputata Stefania Pezzopane. "La Regione ha abbandonato i piccoli comuni, la ASL brancola nel buio senza filiera di comando, il Sindaco inventa ipotesi spregiudicate e prive di sostegno logistico come l’Hotel Cristallo. Oltre alla emergenza Covid19, c’è l’emergenza incompetenza che può diventare un dramma. Ho chiamato il Prefetto per sollecitare un contatto immediato con il Sindaco di Collarmele a cui mi sento particolarmente vicina. Che vergogna. Due persone positive abbandonate sul Gran Sasso. Inaccettabile".
La nota di Di Giovambattista e Albano
"Esprimiamo profonda indignazione riguardo la vicenda denunciata dal Sindaco di Collarmele riguardante l'Hotel Cristallo che, se dovesse rivelarsi vera, comporterebbe una gravissima incuria da parte degli organi preposti alla gestione sanitaria".
Ad affermarlo, in una nota, sono Emanuela Di Giovambattista e Stefano Albano, rispettivamente segretario e consigliere comunale del Pd L'Aquila.
"Riteniamo infatti surreale la scelta di trasportare, in orario serale per giunta, due pazienti positive al Covid 19, appena dimesse dall'ospedale, in una struttura priva dei necessari servizi essenziali".
"Chiediamo con forza alla Regione, al Sindaco Biondi e ai vertici Asl di attivarsi per risolvere la situazione in cui versano le due persone oggetto della vicenda, e di spiegare e chiarire subito l'accaduto".
"Se esistono delle responsabilità vanno individuate, non possiamo permetterci distrazioni in un simile momento così delicato. Questa vicenda però pone anche un'ulteriore riflessione riguardo le modalità e i luoghi per mezzo dei quali effettuare l'isolamento in caso si risulti positivi al virus".
"Sappiamo infatti che l'isolamento va effettuato nella propria abitazione, isolando il soggetto affetto da Covid19 in una stanza nella quale lui soltanto può stare, con un bagno a suo utilizzo esclusivo".
"Sappiamo anche però che non tutte le abitazioni consentono alle famiglie di poter rigidamente applicare tali disposizioni, col rischio di diffondere ulteriormente il contagio all'internodel nucleo familiare".
"Per tali motivi proponiamo al sindaco Biondi di attivare immediatamente interlocuzioni con tutte le associazioni di categoria del territorio, in particolare federalberghi, e con tutti gli albergatori operanti in città che vogliono mettere a disposizione le proprie strutture alberghiere per ospitare i cittadini positivi al virus per il periodo in cui espletare l'isolamento".
"Servono strutture che possano offrire servizi ai pazienti relativamente ai pasti o all'approvvigionamento di farmaci, e che consentano facilmente ed in tempi brevi un eventuale trasporto al S.Salvatore in caso di aggravamento delle condizioni cliniche".
"Si proceda subito in tal senso per evitare che fatti come quello dell'hotel Cristallo possano ripetersi".