Sono già oltre 700 le famiglie aquilane che hanno inoltrato al Comune dell’Aquila la richiesta per poter accedere ai buoni spesa per l'acquisto di generi alimentari.
A comunicarlo è l’assessore alle Politiche sociali Francesco Cristiano Bignotti.
Considerando che l’avviso è stato pubblicato sul sito dell’ente giovedì mattina e che il dato fornito dall’assessore è aggiornato a venerdì pomeriggio, si tratta di numeri significativi, che raccontano di un disagio sociale diffuso.
I termini per presentare la domanda – la procedura si può fare solo in via telematica – scadranno il prossimo 15 aprile. “Se il trend è questo” afferma Bignotti “prevediamo di arrivare alle 3mila richieste”.
Il plafond messo a disposizione del Comune dalla Protezione civile è di 368mila euro. Il bando è stato diviso in due filoni: c’è una linea A, pensata per la concessione dei buoni spesa per generi alimentari, finanziata con 300mila euro; e una linea B, alla quale sono stati destinati i restanti 68mila euro, riservata all’erogazione di contributi per l'acquisto di beni di prima necessità per l'infanzia.
I buoni sono proporzionati alla consistenza del nucleo familiare. Una volta chiusa la procedura, le domande saranno valutate in base a dei criteri che assegneranno un punteggio a una serie di voci (per esempio: perdita del lavoro o dell’attività; assenza di altre fonti di reddito oltre al reddito da lavoro; presenza di disabili, minori o anziani con pensione minima a carico), fino a un massimo di 60 punti.
Potranno accedere al bando cittadini italiani e stranieri residenti, purché in possesso di un permesso di soggiorno di lunga durata. Un particolare, quest'ultimo, che i partiti di opposizione ma anche diverse associazioni di assistenza sociale hanno giudicato discriminatorio, tanto che cinque di loro hanno presentato una diffida nei confronti dell'amministrazione.