Sabato, 25 Aprile 2020 18:19

Coronavirus, i dati nazionali del 25 aprile: continua il calo dei malati

di 

Continua, per il sesto giorno consecutivo il calo dei malati di coronavirus in Italia. Sono 105.847 gli attualmente positivi, 680 in meno rispetto a ieri.

Il dato è stato fornito dalla Protezione civile.

I guariti sono 63.120, con un incremento rispetto a ieri di 2.622. L'aumento ieri era stato di 2.992.

Le vittime sono 26.384, con un incremento di 415 in un giorno. Ieri l'aumento era stato di 420.

Prosegue ancora il trend in calo dei ricoveri in terapia intensiva. Ad oggi sono 2.102, 71 in meno rispetto a ieri. Di questi, 724 sono in Lombardia, 32 in meno rispetto a ieri.

Dei 105.847 malati complessivi per coronavirus, 21.533 sono ricoverati con sintomi, 535 in meno rispetto a ieri, e 82.212 sono quelli in isolamento domiciliare, in calo per la prima volta dall'inizio dell'emergenza di 74 pazienti.

Il 4 maggio partiranno i test sierologici a livello nazionale su un campione di 150mila persone.

Lo ha detto il commissario straordinario Domenico Arcuri sottolineando che l'azienda vincitrice del bando offrirà gratuitamente i test. "Questa mattina abbiamo concluso la gara, 4 giorni prima del tempo e solo 9 giorni dopo la richiesta del governo", ha aggiunto, sottolineando che sono state 72 le aziende che hanno partecipato e quella che è stata scelta offre la "migliore soluzione oggi esistente sul mercato".

"Non abbiamo ancora vinto - ha aggiunto Arcuri -, oggi è la festa della liberazione ma, che tutti lo capiscano, non ci siamo ancora liberati dal virus, noi non siamo ancora arrivati al 25 aprile nella guerra con questo nemico. Non abbiamo conquistato tutte nostre libertà e componenti normali della vita tutti noi".

"Sulla app per il contact tracing abbiamo conseguito tre risultati - ha spiegato Arcuri -: l'infrastruttura su cui i dati italiani risiederanno sarà pubblica ed italiana, la app rispetterà tutte le norme sulla privacy nazionali ed Ue. Per step successivi arriverà ad essere strumento costruito intorno al diario sanitario di la userà, sarà non solo alert ma anche per le politiche sanitarie da remoto. I contagiati e i loro contatti stretti potranno colloquiare col sistema nazionale da remoto. Confido che molti italiani la useranno".  

"Siamo pronti a distribuire tutte le mascherine che serviranno per gestire la fase 2", ha detto ancora il Commissario straordinario Domenico Arcuri sottolineando che al momento sono stati distribuiti 138 milioni di mascherine e che le Regioni hanno ad oggi 47 milioni di mascherine nei magazzini. Arcuri ha poi annunciato che è stato siglato un accordo con 2 imprese italiane per realizzare 51 macchinari che produrranno tra 400 e 800mila mascherine al giorno. Macchine che lo Stato acquisterà. "Arriveremo presto a produrre almeno 25 milioni di mascherine al giorno".

Il Commissario ha ricordato che la distribuzione riguarda i dispositivi per determinate categorie - sanità, parasanità, servizi pubblici essenziali, forze di polizia e forze armate - e che queste categorie "ne hanno più di quelli che servono".

Il sistema di approvvigionamento "sta funzionando" e vengono distribuite alle Regioni più mascherine "di quelle che servono". Un fabbisogno che per il momento è stato soddisfatto con le importazioni. Ma un "grande paese - ha aggiunto Arcuri - non può dipendere per sempre dalle importazioni" perché "la salute non può dipendere dall'orario di atterraggio dei cargo e dal contenuto che è nelle loro stive, non può dipendere dalle guerre commerciali e da speculatori senza scrupoli". Ecco perché l'Italia deve fare da sola. Al momento, ha detto ancora, ci sono 106 imprese che stanno riconvertendo gli impianti, cinque delle quali hanno già sottoscritto un contratto con lo Stato.

Inoltre, ieri è stato siglato un accordo "con due grandi imprese italiane che stanno producendo 51 macchine utensili che serviranno a produrre mascherine nel nostro Paese. Queste 51 macchine - ha spiegato - produrranno da 400mila a 800mila mascherine al giorno. Noi compreremo queste macchine e utilizzeremo luoghi pubblici per produrre le mascherine". E c'è poi un'altra azienda italiana che "ci ha dato disponibilità ad accogliere una parte" delle macchine "e mettere quote dei suoi operai a produrre".

"Distribuiremo le mascherine anche alla pubblica amministrazione, ai trasporti pubblici, alle forze dell'ordine e a tutti i componenti del sistema pubblico che ricominceranno a vivere dal 4 maggio. Distribuiremo i dpi anche alle Rsa, siano essere pubbliche, poche, o private, molte: è un gesto necessario di solidarietà, vicinanza e sostegno a dei luoghi che sono sempre più l'epicentro di questa grave crisi".

"Nelle prossime ore, fisseremo il prezzo massimo al quale le mascherine potranno essere vendute. Lo faremo sia con riferimento al prezzo, sia con riferimento al prezzo che con aliquota fiscale connessa è allo stesso. Ne distribuiamo un numero sufficiente per le regioni affinché ne mettano da parte una quota. Stiamo anche lavorando per ridurre fino ad azzerare le importazioni", ha spiegato ancora Arcuri.

Articoli correlati (da tag)

Chiudi