"Le istituzioni possono e devono sostenere lo sport di base, che rischia di non essere più il punto di riferimento delle giovani generazioni e degli sportivi tutti. Sarà necessario pensare di mettere a disposizione delle associazioni sportive, non solo risorse finanziarie a fondo perduto ma anche spazi per poter fare sport, come ad esempio parchi e impianti sportivi scolastici cha al momento sono inutilizzati".
Ad affermarlo, in una nota, è Fabrizo Pieri, dirigente sportivo del CSI L'Aquila.
"Lo sport" scrive Pieri "è certamente da annoverare tra i motori economici della nostra nazione, volàno importante da non sottovalutare. Da solo infatti genera circa il 2% del Pil. Il turismo sportivo arriva addirittura a generare oltre il 10%. Appare pertanto importante ripartire dal tessuto sportivo regionale e provinciale per poter ridare ossigeno dalle piccole alle grandi società sportive".
"Solo per avere un'idea dei numeri delle sole società iscritte nel registro Coni:
Provincia dell'Aquila, 303.239 abitanti, 572 società
Provincia di Teramo, 310.339 abitanti, 635 società
Provincia di Chieti, 390.962 abitanti, 704 società
Provincia di Pescara, 321.973 abitanti, 708 società"
"Nel solo comune dell'Aquila ci sono circa 153 società. Molte delle società sono piccole realtà che vivono e riescono a realizzare eventi sportivi importanti con pochissimi euro, società che hanno un bilancio che difficilmente arriva a superare i 15-20 mila euro annui".
"Somme veramente irrisorie. Occorre muovere da queste per sviluppare il "tessuto sportivo" dell'Aquila e della Regione. Le istituzioni possono e devono sostenere lo sport di base che rischia di non essere più il punto di riferimento delle giovani generazioni e degli sportivi tutti".
"Sarà necessario pensare di mettere a disposizione delle associazioni sportive, non solo risorse finanziarie a fondo perduto ma anche spazi per poter fare sport, come ad esempio parchi e impianti sportivi scolastici cha al momento sono inutilizzati".
"Potrebbe essere anche il momento buono per riutilizzare e/o riqualificare le aree e/o gli impianti sportivi che già pre "Covid" scorseggiavano. Si potrebbero incentivare le associazioni che hanno voglia di investire nell'impiantistica, magari attingendo ai fondi regionali e ai prestiti del Credito sportivo".
"Importante anche iniziare a pensare come sostenere gli Enti di promozione sportiva e le associazioni, per la creazione di centri estivi, semmai pensando anche ad una collaborazione con le ASL per l'applicazione degli adeguati protocolli "Covid"".