Dopo due mesi di fermo, torna operativo il Centro di Implantologia Dentale del Dott. Marco Parravano.
"Siamo pronti a riprendere gradualmente la nostra attività, avvalendoci di protocolli di prevenzione per proteggere pazienti e operatori sanitari dal rischio di contagio COVID-19", spiega Parravano.
In attesa della validazione ministeriale delle linee guida stilate dal Gruppo Tecnico Odontoiatrico preposto al Ministero della Salute, "abbiamo redatto un nostro iter di procedure e comportamenti che vanno anche oltre i protocolli minimi richiesti e che mirano a garantire la migliore protezione per coloro che transiteranno nelle nostre strutture. Per la sicurezza dell'ambiente abbiamo dotato ogni sala del nostro Centro di apparecchiature innovative che, grazie a particolari filtri che eliminano virus, batteri e germi, garantiscono la continua purificazione dell'aria. Ci siamo affidati inoltre ad un'impresa di igienizzazione e disinfezione certificata per oggetti e superfici da trattare".
Allo scopo di creare i giusti spazi per garantire il distanziamento e la corretta gestione dei pazienti prima, durante e dopo i trattamenti medici - continua Parravano - "abbiamo realizzato un reparto dedicato fuori dal Centro (area triage) per evitare possibili contagi e un percorso di accessibilità alle nostre strutture organizzando delle nuove ed ulteriori sale d'attesa riservate all'espletamento dei protocolli antiCOVID-19. La nostra attenzione alla sicurezza del paziente ha inizio con una consultazione telefonica preliminare (Triage telefonico), effettuata al momento di pianificare l'appuntamento che ci permette di individuare in anticipo eventuali soggetti a rischio così da riuscire a selezionare i pazienti a cui consentire l'accesso nel nostro Centro. Il primo step del percorso che attende il paziente al suo arrivo in struttura avviene in reception, con l'identificazione ed istruzione dei protocolli da seguire; successivamente viene accolto nella nuovissima Sala d'attesa, posta appositamente fuori del Centro. Il paziente sarà poi guidato alla Sala triage (situata anche questa strategicamente fuori dal Centro) ed è qui che la fase preliminare vera e propria ha luogo".
In Sala triage il paziente è sottoposto a un'anamnesi cartacea ed esami strumentali volti ad indagare il suo stato di salute in relazione al COVID-19. "Al paziente saranno misurate la temperatura corporea e la saturazione dell'ossigeno nel sangue grazie ad apposite apparecchiature. Siamo inoltre in attesa di direttive del Ministero della Salute per eventuale introduzione di test sierologico igM-IgG o di test rapido salivare (TRS), innovazione recentemente brevettata in Italia, una sorta di tampone orofaringeo versione portatile. Al termine di questa prima fase, quella successiva del protocollo protettivo potremmo definirla 'vestizione' e ha luogo sempre nella Sala triage. In questa fase il paziente, dopo aver depositato gli effetti personali e i vestiti in appositi armadietti custoditi, viene equipaggiato di presidi e abbigliamento monouso (calzari, camice, cuffia ecc) da indossare durante l'intera permanenza in struttura e di cui si disfa all'uscita, dopo aver ricevuto le cure e i trattamenti".
Una volta pronto, ricevuta l'idoneità al trattamento per il buono stato di salute, il paziente si accomoderà nella Sala post-triage in attesa di essere chiamato per ricevere la terapia all'interno del nostro Centro. "Inoltre per tutelare il personale sanitario del nostro Staff utilizziamo i dispositivi di sicurezza certificati come camici, calzari monouso, mascherine, occhiali e schermi protettivi", ribadisce il Dott. Parravano. "Tutto questo e molto altro perché oggi i nostri obiettivi sono in assoluto la sicurezza e la protezione, accompagnati sempre dalla soddisfazione del paziente. Il nostro massimo impegno per un Centro protetto dal Covid 19".
Articolo pubbli-redazionale