Sindacati di nuovo all’attacco dell’amministratore unico del Centro turistico Gran Sasso Dino Pignatelli.
In una nota congiunta, Filt Cgil, Uil Trasporti e Ugl segnalano “molteplici lacune nella gestione del personale, a iniziare dalla farraginosa situazione del versamento dei contributi previdenziali, che sembra ormai una trama da film dell’orrore. Nonostante le molteplici sollecitazioni, tale scempio deve ancora essere regolarizzato”. Un atto necessario, affermano i sindacati, “per permettere al personale in forza al Ctgs di poter procedere alla richiesta di pensionamento. A margine di una Quinta commissione consiliare (Garanzia e Controllo, ndc), vi era stato l’impegno, da parte dell’azienda, di provvedere celermente alla risoluzione di tale problematica. Impegno preso alla presenza della dirigente comunale Ida Coluzzi e dell’assessore Fausta Bergamotto. Impegno ad oggi totalmente disatteso”.
I sindacati sottolineano, però, anche altre criticità: ritardi nel pagamento degli stipendi, il distacco di alcuni lavoratori concesso senza atti formali, un mancato rientro del debito.
“Arrivando ai giorni nostri” affermano “l’amministratore ha deciso di interrompere il trasporto pubblico affidato alla funivia del Gran Sasso, di affrontare l’emergenza senza l’attivazione dell’ammortizzatore sociale, tra l’altro danneggiando il personale stagionale, e contemporaneamente chiedere ugualmente il ristoro dei Km non percorsi. Nel frattempo ha acquistato fiori da impiantare mentre imperversa un’abituale nevicata primaverile e non paga lo stipendio ai suoi collaboratori. Quando la proprietà deciderà di restituire all’azienda la guida che merita? Lo chiediamo noi ma se lo aspettano i dipendenti. Non chiedono altro che essere gestiti da chi abbia un minimo di contezza di come si amministra un’azienda”.