Continua il dramma degli inquilini delle case comunali di San Gregorio, frazione dell'Aquila, in cui alcune famiglie vivono in case inagibili (guarda la video inchiesta sopra) e a cui il Comune chiede paradossalmente di pagare l'affitto.
Ora tramite il loro avvocato Carlotta Ludovici gli inquilini hanno presentato alla procura della Repuppblica presso il tribunale dell'Aquila un secondo esposto per contestare "il persistente comportamento del Comune di L'Aquila, che in modo solerte ha fatto pervenire nuove lettere di costituzione in mora per il pagamento dei canoni di locazione su case, che a chiamarle tali sembrerebbe un azzardo, ove peraltro viene avanzato il pagamento del canone anche per l'annualità 2009, anno in cui è notorio che tutti gli abiatanti del cratere sono stati ospitati in strutture ricettive della Protezione civile".
"E' davvero incomprensibile come a ben cinque anni dal terribile evento sismico - continua la nota - gli assegnatari della case comunali di S. Gregorio debbano vivere in condizioni disumane, all'interno di alloggi pieni di crepe a tamponature e tramezzi, a tutt'oggi non ancora riparate, nell' indifferenza e nel totale abbandono di chi è preposto ad intervenire. Anzi, in uno dei pochi incontri accordati dall'Ente, e nello specifico in quello tenutosi recentemente con l'Assessore alla ricostruzione, con vivo stupore ci è stato riferito che il Comune di L'Aquila non è affatto a conoscenza della situazione incresciosa in cui gli inquilini de quibus sono costretti a vivere, sia con riferimento alle case danneggiate, in taluni casi classificate inagibili, sia in relazione alle fogne a cielo aperto che interessano il plesso. Il tutto nonostante siano stati stanziati 43 milioni di euro per la riparazione delle case di EPR comunale dal Governo di allora, come stabilito pel tramite dell'OPCM n. 3809 del 2009".
"Inoltre - conclude la nota degli inquilini scritta insieme al loro avvocato - è stato evidenziato, come taluni inquilini hanno avuto classificata la propria casa agibile alla data di scadenza della richiesta di assistenza alla popolazione, per poi scoprire casualmente una nuova classificazione con esito di inagibilità B o C.
Ed ancora, si è rappresentato che nel plesso di S. Gregorio insiste il c.d. blocco E, ossia un ammasso di case distrutte e pericolanti, giammai messe in sicurezza, che creano serio pericolo per l'incolumità pubblica".