Si è recentemente e spontaneamente costituito il Comitato Cittadino “Rifiutiamoci” formato dai cittadini del Comune di Scoppito che, "sempre più increduli e perplessi", si stanno interrogando sulla scelta dell’Amministrazione di localizzare un Centro di Raccolta Intercomunale (CDR), a servizio dei Comuni di Scoppito, Tornimparte e Barete, in via Sant’Andrea, in prossimità della Scuola dell’Infanzia, dello Stadio e del Centro Sportivo Polifunzionale, nonché di civili abitazioni e del lago di pesca sportiva alimentato dai piccoli corsi d’acqua.
"Riteniamo che la decisione assunta dall’Amministrazione non sia rispettosa dell’ambiente, della salute e della qualità della vita dei cittadini Scoppitani, e prima di tutto dei bambini frequentanti l’adiacente scuola ed il campo sportivo", spiega il Comitato. "Siamo consapevoli che la gestione dei rifiuti sia materia complessa; proprio per questo, nell’osteggiare la localizzazione decisa dall’amministrazione, intendiamo assumere non un atteggiamento meramente oppositivo, ma al contrario propositivo e proattivo, mettendoci a disposizione della cittadinanza e dell’amministrazione per la costruzione di un modello partecipativo, partecipazione che ci è stata invero sinora negata nonostante la rilevanza della decisione assunta".
Il Comitato non persegue finalità di connotazione o contrapposizione politica, viene ribadito, "è assolutamente aperto al dialogo con l’Amministrazione ed è anzi a disposizione per apportare il proprio contributo, anche al fine di individuare le migliori soluzioni per una definitiva riqualificazione dell’area, che non si concretizzi nella realizzazione di un CDR ma persegua invece – lo si auspica - finalità aggregative e sociali, nel pieno rispetto del regolamento dei beni comuni (deliberazione del Consiglio Comunale n. 13 del 17.04.2017)".
"Il nostro atteggiamento dialogante non vi dia, però, l’impressione che il Comitato non sia saldo nel suo obiettivo affinché:
- sia correttamente valutata l’effettiva necessità della presenza di un CDR nel territorio comunale, vista la prossimità del Centro Intercomunale di Pizzoli;
- il CDR, se realizzato, sia collocato in una posizione idonea e maggiormente adeguata, a debita distanza da luoghi sensibili come istituti scolastici, centri sportivi, corsi e bacini d’acqua e civili abitazioni;
- sia sempre e solo perseguito l’interesse dell’intera comunità amministrata".
Essendo inoltre emerso il tentativo di contrapporre le finalità prefissate dal Comitato ai timori dei cittadini scoppitani delle altre frazioni, cui sembra sia stata paventata l’alternativa collocazione del Centro di Raccolta Intercomunale, "alcune precisazioni si rendono doverose:
- non abbiamo intenzione di salvaguardare il nostro giardino a discapito di quello degli altri; il comitato non ha come obiettivo la difesa degli interessi di una sola località, ma di tutti gli abitanti di Scoppito; la nostra battaglia proseguirà con pari, se non maggiore tenacia, se la scelta di un’eventuale diversa collocazione non fosse guidata dal buonsenso che merita e non fosse parimenti adeguata;
- a tal proposito, siamo increduli nell’apprendere che chi sta descrivendo il CDR come un giardino profumato se collocato dove previsto (al punto tale che la presenza dello stesso accanto una scuola, che ricordiamo sarà frequentata dai bambini di tutto il Comune, sarebbe non solo innocua, ma addirittura opportuna, perché istruttiva), sembra lo sta dipingendo come una discarica se collocato in altre frazioni (in particolare quelle interessate dal nucleo industriale), al fine di allontanare chi vuole accostarsi alla nostra battaglia;
- se così fosse, chi sta mettendo in giro queste voci chiarisca a noi (ed a sé stesso) che cosa rappresenta un CDR: non può, contemporaneamente, essere un parco giochi a Colli ed una discarica a Vigliano, Madonna della Strada o Sella di Corno. I nostri timori sono stati peraltro rafforzati dal momento che un impianto omologo, gestito proprio dal COGESA, è stato appena sequestrato a Sulmona, proprio a seguito delle denunce dei cittadini che lamentavano l’aria irrespirabile".
E allora, il Comitato chiede all’amministrazione di sospendere il procedimento avviato, "di ritirare immediatamente gli atti deliberativi dell’11 giugno 2020, e di iniziare un percorso partecipativo con la cittadinanza per perseguire obiettivi di riqualificazione dell’intero territorio comunale. Noi ci siamo!".