Sono 240.962 i casi totali di coronavirus alle 17 di giovedì 2 giugno, 201 in più rispetto al giorno precedente (+0,08%).
Nelle ultime 24 ore si sono registrati 30 morti (0,09%) che portano la cifra complessiva, dall’inizio dell’epidemia, a quota 34.818. I guariti dell’ultimo giorno sono stati 366, per un +0,19% rispetto a mercoledì.
Al momento in Italia si contano 15.060 attualmente positivi, -1,27% giorno su giorno. I ricoverati con sintomi sono 963 (-6%) di cui 82 in terapia intensiva, cinque in meno, questi ultimi, nel confronto con mercoledì. Sono invece 14.015 le persone in isolamento domiciliare, in calo dello 0,9% rispetto alle precedenti 24 ore. Questo il quadro sulla pandemia da Covid-19 in Italia che emerge dai dati quotidiani del ministero della Sanità.
In Lombardia il 48,7% dei nuovi casi
I nuovi rilievi sono frutto di 53.243 tamponi effettuati nelle 24 ore, a fronte dei 55.366 del giorno precedente. Il rapporto tamponi/positivi è insomma dello 0,37% (l’1 luglio era dello 0,32%).
In Lombardia, epicentro del contagio, si registrano 98 casi di nuova positività, pari al 48,7% del totale nazionale. Nella regione si sono poi verificati 21 decessi. Fra i positivi, 28 sono stati registrati a Milano (di cui 17 in città), 23 a Bergamo e nove a Brescia. Seguono l’Emilia Romagna (27), il Veneto (20), il Piemonte (13) e il Lazio (11). Le rimanenti regioni contano meno di dieci casi. Sei quelle a zero nuovi contagi: Puglia, Umbria, Valle d’Aosta, Calabria, Molise e Basilicata. Le 30 vittime per coronavirus registrate nelle ultime 24 ore hanno riguardato pazienti di sole quattro regioni: Lombardia (21), Piemonte (5), Toscana (3) ed Emilia-Romagna (1).
Lazio, 11 positivi e zero decessi
"Oggi registriamo un dato di 11 casi positivi e zero decessi. A Roma città si registrano sei nuovi casi". Così l’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato fa il punto sui contagi da coronavirus, avvisando di avvertire un "calo di tensione. Bisogna tenere sempre alta la guardia, rispettare le disposizioni sul distanziamento e evitare le occasioni potenzialmente pericolose come feste o assembramenti".