Venerdì, 10 Luglio 2020 20:50

Coronavirus, i dati nazionali del 10 luglio: Rt superiore a 1 in 5 regioni. Verso proroga stato emergenza

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Sono 242.639 i casi di coronavirus registrati in Italia al 10 luglio 2020: un incremento di 276 casi nelle ultime 24 ore.

I decessi salgono di 12 unità rispetto al 9 luglio (+0,03%), portando il totale a 34.938. I dimessi/guariti salgono a 194.273, un incremento di +295 (+0,15%). Sono stati effettuati 5.854.621 tamponi, un incremento di 47.953 rispetto al giorno precedente.Il rapporto tamponi/positivi è 0,57% (ieri 0,43%). In Lombardia curva a +0,14% (ieri 0,12%) con 11.505 tamponi (11.812 ieri): 135 i positivi (dei quali però 46 debolmente positivi e ben 72 individuati a seguito di test sierologico positivo alla ricerca degli anticorpi). Il rapporto positivi / tamponi è 1,17% (ieri 1%). I contagiati totali sono 94.905. In calo i ricoverati (-11 a quota 190) e le terapie intensive (-4 a quota 27); 6 i decessi.

Bologna, 28 casi positivi alla Tnt

Sono 28, all'esito dei tamponi, i casi di positività tra alcuni dei lavoratori della Tnt, che operano nel sito di Bologna Lame. E' la stessa azienda a riferirlo, spiegando che tutti sono asintomatici e si resta in attesa di conoscere l'esito di altri test ancora in corso. "Sono state immediatamente attivate tutte le misure previste dalla normativa di legge e dai protocolli di sicurezza, inclusa l'integrale sanificazione del sito avvenuta la scorsa notte. Il sito è attualmente aperto", prosegue Tnt, che assicura di aver sempre operato «sin dall'insorgenza dell'emergenza sanitaria», per «tutelare la sicurezza e la salute di tutti i lavoratori adibiti presso i propri siti italiani, e continuerà a farlo nel pieno rispetto delle vigenti disposizioni, anche di carattere emergenziale, come peraltro rilevato dalla stessa Asl di Bologna, in occasione di un'ispezione routinaria condotta nel mese di giugno scorso».

Spallanzani: 88 ricoverati, 515 i dimessi

In questo momento sono ricoverati allo Spallanzani 88 pazienti. Di questi, 51 sono positivi al tampone per la ricerca Sars-CoV-2, 37 sottoposti ad indagini. Quattro pazienti necessitano di Terapia intensiva. I pazienti dimessi e trasferiti a domicilio o presso altre strutture territoriali sono a questa mattina 515.

Verso proroga stato di emergenza

Da Venezia, alla cerimonia del Mose, il premier Giuseppe Conte conferma, sia pure come probabilità, la proroga al 31 dicembre 2020, dello stato di emergenza proclamato il 31 gennaio 2020 in seguito all’epidemia da coronavirus. "Non vi dovrete sorprendere se la decisione sarà di prorogare lo stato di emergenza" oltre il 31 luglio, ha detto il premier ai giornalisti nel corso di un punto stampa nella città lagunare, "perché se non lo prorogassimo, non avremmo più neppure i mezzi e gli strumenti per continuare a monitorare, per poter intervenire".

E poi ha ribadito: "Ragionevolmente andiamo verso la proroga dello stato di emergenza", posto che si tratta di una decisione, ha rimarcato, che il Consiglio dei ministri deve assumere collegialmente. "Ragionevolmente ci sono le condizioni per proseguire, dobbiamo tenere sotto controllo il virus", ha detto il premier in una giornata che registra i contagi ancora in salita, focolai "anche rilevanti" in diverse zone d’Italia, con l’Rt sopra l’1 in cinque Regioni. Si tratta dell’Emilia Romagna (1,2), che ha lo stesso valore del Veneto. Segue la Toscana con 1,12, il Lazio con 1,07 e il Piemonte con 1,06.

Per la proroga serve una nuova delibera del Consiglio dei ministri, dopo quella del 31 gennaio 2020, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 1° febbraio 2020 n. 26, che aveva dichiarato per sei mesi lo «stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili».

Lo stato d'emergenza consente di emanare disposizioni rapidamente, anche in deroga alle norme vigenti e crea lo scenario in base al quale varare nuovi Dpcm.

Potranno essere prorogate, per esempio, tramite nuovi decreti, le misure sullo smart working della Pubblica amministrazione o quelle di affidamento di appalti con percorsi smart. La proroga dell’emergenza consente anche, in caso di una seconda ondata di Covid, di rendere agile l’apertura di posti letto in alberghi o caserme. Anche la Protezione civile potrà continuare ad acquistare mascherine e dispositivi di protezione senza dover affrontare le complesse procedure di gara, che frenerebbero gli acquisti più urgenti.

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