Domenica, 11 Ottobre 2020 14:35

Salute mentale: in Abruzzo servizi territoriali in affanno e aumento dei Tso

di 

Più risorse e personale per i servizi territoriali; meno trattamenti farmacologici e più terapie individuali per i pazienti, con un maggior coinvolgimento dei loro familiari.

Sono alcune delle motivazioni alla base di una mobilitazione lanciata dall’Osservatorio regionale sulla salute mentale, un’azione di sensibilizzazione a tutto tondo - che prevede raccolte firme, eventi informativi e incontri con amministratori e istituzioni – mirata ad avanzare non singole istanze ma a chiedere una revisione profonda del sistema di cura delle persone con disabilità psichiche, troppo spesso lasciate indietro.

L' Osservatorio è nato ufficialmente nel dicembre scorso per monitorare la situazione dei servizi regionali di salute mentale. Ne fanno parte le associazioni Altri Orizzonti, Arci, 180amici L'Aquila, Cosma Odv e Percorsi e i sindacati Cgil, Cisl e Uil Abruzzo.

A illustrare le ragioni della mobilitazione sono stati, in una conferenza stampa tenutasi simbolicamente ieri – Giornata mondiale della salute mentale - all’Aquila nella sede del Csv (Centro servizi volontariato), Tiziana Arista, presidente dell’associazione Cosma Odv, e lo psicologo Alessandro Sirolli, già direttore del Centro diurno psichiatrico della Asl dell'Aquila e attualmente presidente dell'associazione 180 amici.

“Da quando l’Osservatorio si è costituito” osservano Arista e Sirolli “abbiamo avanzato le nostre richieste al governo regionale e alla commissione consiliare Sanità. Come risposta abbiamo avuto un assordante silenzio. E allora abbiamo deciso di alzare la voce. In Abruzzo la situazione per le persone che soffrono di una malattia mentale si va facendo sempre più insostenibile e non solo per colpa del Covid”.

“L’analisi dei trend 2015-2017 per ogni regione ricavati dal sistema informativo salute mentale del ministero della Salute e condotta dalla società italiana di epidemiologia psichiatrica (Siep)” afferma l’Osservatorio “evidenzia nella nostra regione forti criticità nella dotazione di strutture territoriali”. In Abruzzo ci sono 4 dipartimenti di salute mentale (Dsm) e circa 60 tra centri di salute mentale (Csm), centri diurni psichiatrici (Cdp) e strutture residenziali. Complessivamente parliamo di poco più di una struttura (1,3) ogni 100mila abitanti, contro le 2,5 su scala nazionale (dati aggiornati al 2018). Il monitoraggio ha messo in luce carenze anche nella dotazione del personale (in Abruzzo ci sono 35,4 operatori ogni mille abitanti contro una media nazionale del 62,4), nella quantità e qualità di prestazione per utente (“Spesso i servizi si limitano a offrire solo trattamenti farmacologici” denunciano Arista e Sirolli), nella continuità assistenziale. Di converso, aumentano i Tso (trattamenti sanitari obbligatori), passati in due anni - dal 2016 al 2018 - da 1,4 a 2,2 ogni 10mila abitanti contro l’1,5 a livello nazionale.

L’Osservatorio chiede alla Regione “di dedicare alla salute mentale il 5% delle risorse del Fondo sanitario regionale, attingendo le risorse sia dai risparmi dovuti al calo dei ricoveri nei reparti di Psichiatria sia dagli investimenti che potranno essere fatti grazie a Recovery Fund e, ci auguriamo, altri fondi europei come il Mes, che a questo punto diventa fondamentale. I fondi dovranno essere spese per promuovere la rete di servizi territoriali - dalle soluzioni abitative differenziate alle borse lavoro per l’inserimento lavorativo dei pazienti – e per potenziare i centri di salute mentale, rafforzando il personale dal punto di vista quantitativo e arricchendolo di figure professionali: non solo psichiatri, psicologi e infermieri ma anche tecnici della riabilitazione e educatori. Inoltre devono essere considerati interlocutori attivi e partner del trattamento anche i familiari degli utenti, che vanno coinvolti nel progetto riabiitativo fornendo loro supporto e educazione”.

Ultima modifica il Domenica, 11 Ottobre 2020 17:09

Articoli correlati (da tag)

Chiudi