Lunedì, 05 Maggio 2014 14:18

L'Aquila, nucleo DDA Forestale sulle ecomafie: "Attenzione sui rifiuti"

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Un nucleo del Corpo forestale dello Stato (Cfs) per coadiuvare la Procura distrettuale antimafia nelle indagini sulle ecomafie sul territorio abruzzese, con particolare attenzione al comprensorio aquilano. E' stato presentato stamane, nei locali del Tribunale di Bazzano, il nuovo pool, che rappresenta una novità su tutto il panorama nazionale. Presente il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, il sostituto procuratore antimafia Diana De Martino, il procuratore distrettuale antimafia Fausto Cardella, il comandante regionale del Cfs Giuseppe Paolella e il direttore della VII divisione Forestale Ciro Lungo.
 
"A livello nazionale abbiamo elaborato con il Corpo forestale un modello investigativo – ha commentato Roberti – e siamo felici che che la prima procura distrettuale a recepire questo modello di indagine sia quella aquilana". Un segnale indicativo di quanto anche le ecomafie, nell'ambito del riciclaggio dei rifiuti e dello smaltimento delle macerie, siano interessate al comprensorio aquilano: "Il vostro territorio è a rischio – sottolinea il procuratore nazionale – i reati contro l'ambiente non sono solo reati di mafia, ma spesso anche reati di impresa".
 
Con questa iniziativa il Corpo forestale dello Stato si impegna a collaborare con la Direzione Distrettuale Antimafia Abruzzo offrendo specifiche conoscenze tecniche tese al contrasto dei reati ambientali, con particolare riguardo a quelli connessi al ciclo dei rifiuti. La collaborazione della Forestale sarà indirizzata anche alla vigilanza in tema di appalti concernenti la ricostruzione e per fronteggiare eventuali illeciti di stampo mafioso. Il nucleo sarà composto da cinque appartenenti al Corpo forestale, e dal 1 maggio è stato istituito un ulteriore nucleo di tre persone che non opereranno direttamente nella sezione ma lavoreranno a latere, alle dirette dipendenze della procura distrettuale.
 
Il nucleo costituisce un fattore di rilevante importanza soprattutto all'Aquila, considerando il grande flusso economico e finanziario messo in moto dal processo di ricostruzione, sia essa materiale o economica. Quello delle ecomafie è un settore in continua espansione della criminalità organizzata, che all'Aquila non può che trovare un terreno fertile di interessi: "Ovviamente non guardiamo solo allo smaltimento delle macerie, ma anche al ciclo dei rifiuti", ha sottolineato il procuratore distrettuale Fausto Cardella. Dello stesso avviso è il il numero uno della Forestale abruzzese Giuseppe Paolella: "La particolare condizione della città di L'Aquila, nonché dell'intero cratere, in tema di ricostruzione obbliga una peculiare attenzione del Cfs per prevenire e reprimere i reati ambientali che sempre più spesso alimentano le ecomafie. L'istituzione del nucleo vuole rispondere proprio a questa esigenza".

Ma perché costituire un nucleo specializzato proprio ora, a più di cinque anni dal sisma? "Ogni momento è buono – ha evidenziato Cardella – lo Stato reagisce alle situazioni già esistenti e soprattutto tenta di svolgere una funzione di prevenzione. Qui il rischio c'è ed è alto".

Esiste già una sezione della Direzione nazionale antimafia specializzata sulla ricostruzione del cratere. Si tratta di un comitato ristretto, che ha sede all'Aquila, che si riunisce periodicamente su convocazione del Prefetto e che si occupa principalmente di arginare le infiltrazioni sul tema della ricostruzione.

Ora, con l'istituzione del nuovo nucleo distrettuale, ci si concentrerà maggiormente su rifiuti e macerie.

Ultima modifica il Lunedì, 05 Maggio 2014 14:49

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