Sabato, 26 Dicembre 2020 21:58

Dottor Napoletano primo vaccinato in Abruzzo. Il film della giornata

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Trecentoundici giorni dopo la scoperta all'ospedale di Codogno del 'paziente uno', oltre due milioni di contagiati e quasi 72mila morti, arriva finalmente il Vax Day, in programma in tutta Europa, il 27 dicembre: le prime 9.750 dosi del farmaco anti-Covid sono arrivate in Italia il giorno di S. Stefano all'ospedale Spallanzani di Roma e sono state inviate in tutto il Paese per essere somministrate a operatori sanitari, personale e ospiti delle Rsa, le due categorie prioritarie individuate dal governo.

"Intravediamo il primo spiraglio di luce dopo una lunga notte" sottolinea il Commissario per l'Emergenza Domenico Arcuri parlando di un giorno "simbolico ed emozionante".

ABRUZZO - Le 135 dosi assegnate all'Abruzzo sono arrivate stamane all'ospedale Mazzini di Teramo (il punto vaccinale unico individuato dalla Regione) intorno alle 8. Il primo a vaccinarsi, alle 10:30, è stato Cosimo Napoletano, 68 anni, cardiologo, primario del reparto del Mazzini, presidente dell'Ordine dei medici di Teramo. A seguire, il dottor Antonio Caponnetti, direttore sanitario della Asl di Pescara, il professor Carlo Masciocchi della Asl dell'Aquila e il dottor Girolamo Cretara, per la Asl di Chieti.

L'arrivo delle dosi del vaccino a Teramo

La conferenza stampa con l'assessora alla Salute Verì e i vertici delle Asl abruzzesi

IL V-DAY E LA PRIMA VACCINATA - Ha 29 anni, è romana e lavora presso il reparto malattie infettive dello Spallanzani. Si chiama Claudia Alivernini la prima infermiera che sarà vaccinata in occasione del Vax Day. In cima alla lista delle somministrazioni ci saranno medici e altri operatori sanitari da subito in prima linea contro la pandemia.

LE PRIME VACCINAZIONI - La campagna vaccinale vera e propria comincerà a partire da lunedì 28: secondo i piani di Arcuri e del governo dovrebbero arrivare tra le 420mila e le 450mila dosi a settimana del vaccino Pfizer, che verranno distribuiti direttamente dalla casa farmaceutica nei 294 punti di somministrazione individuati dalle regioni. Si andrà avanti così per almeno un mese con l'obiettivo di vaccinare tutto il personale sanitario (1,4 milioni di persone) e i 570mila tra personale e ospiti delle Rsa.

GLI ALTRI VACCINI A GENNAIO - All'inizio di gennaio dovrebbe arrivare il via libera per il vaccino di Moderna e poi a seguire per quelli delle altre case farmaceutiche, tanto che l'Italia ha previsto di avere nel primo trimestre del 2021 la disponibilità oltre 28 milioni di dosi: 8,7 di Pfizer, 1,3 di Moderna, 2 di Curevac e 16,1 di Astra Zeneca.

LA VOLONTARIETA' NEL VACCINARSI - Al momento non si parla di obbligo di vaccino. Per l'immunità di gregge è quindi tutto basato sul comportamento individuale. I numeri fanno ben sperare sulla volontà degli italiani di vaccinarsi. I dati di una ricerca coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità rivelano che due persone su tre (il 67%) sono disponibili a vaccinarsi, la percentuale sale tra gli anziani (84%). I più giovani, 18-34enni, sarebbero ben disposti a vaccinarsi (76%) rispetto ai 50-69enni (67%) e ai 35-49enni (59%).

I GAZEBO A FORMA DI PRIMULA - Saranno 1.500 gazebo a forma di primula, come il primo fiore che nasce dopo l'inverno e simbolo della campagna, i luoghi dove verranno somministrate le dosi nella seconda fase della campagna per i vaccini anticovid. I gazebo - progettati dall'architetto Stefano Boeri in materiali riciclabili -  saranno collocati in tutta Italia, nelle piazze delle città, davanti agli ospedali e anche nei campi sportivi. La campagna informativa per invitare gli italiani a vaccinarsi - oltre agli spot su radio, tv, siti web e social - prevede anche la realizzazione di totem informativi davanti agli ospedali, nei parchi, negli uffici pubblici e nelle scuole.

Ultima modifica il Domenica, 27 Dicembre 2020 17:41

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