Domenica, 17 Gennaio 2021 13:29

Vaccini Covid, l'ambulatorio del S. Salvatore: "Nessun favoritismo"

di 

“Tutto sta avvenendo con la massima trasparenza e la massima imparzialità, secondo i principi e le linee guida regionali e ministeriali”.

La responsabile dell’ambulatorio vaccinazioni del S. Salvatore, la dottoressa Pasanisi, difende il lavoro svolto dai suoi colleghi, e da tutto il personale del reparto, in questa prima fase della campagna di somministrazione dei vaccini anti Covid, dalle accuse su presunti favoritismi e presunti casi di vaccinazioni fuori lista. Accusa anonime, amplificate, nei giorni scorsi, da alcun articoli comparsi su un giornale locale.

L’ambulatorio, uno dei tre punti di somministrazione allestiti dalla Regione nella provincia dell’Aquila, si trova al secondo piano dell’edificio L3, dietro il Pronto Soccorso.

La dottoressa Pasanisi ci accoglie nel suo studio insieme alla dottoressa Capannolo, medico anestesista.

La loro scrivania è ingombra di carte: ordinanze regionali, direttive del ministero della Salute, circolari Asl. Una montagna di documenti che regolano nei minimi dettagli ogni passaggio della campagna, iniziata ufficialmente il 2 gennaio, dopo il V-Day del 27 dicembre.

“La lista delle categorie alle quali somministrare il vaccino in via prioritaria è contenuta nell’ordinanza firmata dal presidente della Regione lo scorso 8 gennaio, che recepisce le linee guida del ministero” spiegano i due medici “Nell’ordinanza è scritto chiaramente che nei gruppi che devono essere vaccinati per primi ci sono tutti i dipendenti delle strutture ospedaliere, non solo i medici e gli infermieri, ma anche gli impiegati amministrativi, gli addetti alle pulizie, i dipendenti delle mense, i volontari, gli inservienti. E non potrebbe essere altrimenti, perché non si sa chi si può contagiare e basterebbe anche un solo caso di positività, anche tra il personale non medico, per far scoppiare qualche focolaio. E a quel punto tutto l’intera campagna andrebbe a monte. Qui non ci fermiamo mai, i ragazzi del front office lavorano dalle otto di mattina alle otto di sera”

L’organizzazione dell’ambulatorio è un meccanismo a orologeria dove tutto deve funzionare alla perfezione.

Le liste con i nomi dei soggetti da vaccinare provengono dalla piattaforma attivata dalla Regione a fine dicembre e dagli elenchi che vengono inviati giornalmente dagli ordini professionali (medici, infermieri, farmacisti).

I soggetti che si sono prenotati arrivano all’accettazione e da lì vengono indirizzati in una sala di attesa, dove aspettano il loro turno opportunamente distanziati.

Le sale allestite per le somministrazioni delle dosi sono quattro. Per ogni linea c’è un medico e un infermiere. Una volta fatta l’iniezione, i vaccinati vengono condotti in un’altra stanza - dove sono state sistemate, sempre distanziate, sette poltrone -  e lì rimangono per altri venti minuti sotto monitoraggio, nel caso dovesse sopraggiungere qualche complicazione o reazione anomala.

ambulatorio covid

Ad oggi l’ambulatorio ha vaccinato oltre 2 mila persone, facendo praticamente la metà delle vaccinazioni totali dell’intera provincia e viaggiando a una media giornaliera di oltre 200 dosi somministrate.

A portare ogni mattina le fiale con il vaccino Pfizer, conservato a meno 80 gradi in un frigorifero speciale custodito in un luogo segreto all’interno dell’ospedale, è una farmacista scortato da due agenti di sicurezza. Ed è poi lo stesso farmacista a preparare, in un ambiente sterile, le siringhe con le dosi (ogni fiala ne contiene 6) che vengono date ai medici per la somministrazione.

Poiché, una volta scongelato, il vaccino Pfizer non può essere conservato troppo a lungo e poiché, in questa fase, è importante non sprecare nemmeno una dose, se qualcuno dei prenotati marca visita, i medici attingono da altre liste di recupero, compilate sempre in base alle prenotazioni pervenute.

Può anche capitare che gli elenchi vengano esauriti e rimanga ancora qualche dose. E allora, per non sprecare l’avanzo, viene chiamato qualche membro del personale dell’ospedale che non si è ancora vaccinato, ma sempre rientrante in una delle categorie prioritarie individuate dal ministero e dalla Regione.

Nessuna parentopoli, nessun trattamento di favore.

Venerdì è iniziata anche la vaccinazione dei residenti nelle Rsa (operazione molto delicata, per la quale serve sempre la presenza di un'ambulanza e un'équipe medica sul posto). Nei prossimi giorni l’ambulatorio inizierà con i primi richiami e con la somministrazione del vaccino Moderna, che non necessita della stessa catena del freddo di quello Pfizer e inoltre ha tempi di richiamo più lunghi.

Ultima modifica il Domenica, 17 Gennaio 2021 18:03

Articoli correlati (da tag)

Chiudi