Domenica, 18 Aprile 2021 12:31

Cinema e teatri aperti dal 26 aprile, piscine dal 15 maggio, palestre a giugno

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Cinema, teatri, concerti, musei ripartono dal 26 aprile nelle zone gialle rafforzate, questa volta con numeri più grandi, fino a 500 persone al chiuso, mille all'aperto. Con la possibilità per le Regioni di autorizzare i grandi concerti o gli eventi culturali, purché in sicurezza, potendo contare sugli stessi numeri eventualmente consentiti allo sport.

Il Comitato Tecnico Scientifico ha accettato in toto le richieste avanzate dal ministro della Cultura Dario Franceschini.

Via libera quindi al raddoppio delle capienze e pure un accenno alla possibilità, nel caso che le condizioni epidemiologiche migliorino, di superare questi nuovi paletti andando oltre al 50% appena ottenuto. Franceschini ha espresso soddisfazione e ha lanciato un segnale ai manifestanti che si sono riuniti in Piazza del Popolo a Roma il 17 aprile, chiamati a raccolta dal movimento dei Bauli.

"I messaggi che arrivano dal mondo dei lavoratori dello spettacolo sono molto utili", ha sottolineato il ministro dal palco di una kermesse sulla cultura organizzata il 16 aprile dai democratici.

Dalle industrie musicali è arrivato un ringraziamento con il ceo della Fimi Enzo Mazza che ha parlato di un "risultato importante, soprattutto perché prevede anche il superamento dei limiti standard sulla base di specifiche situazioni e protocolli".

Il presidente di Assomusica Vincenzo Spera - molto critico qualche giorno fa - ha applaudito: "Siamo fiduciosi che questo primo passo vedrà un progressivo ampliamento verso forme più idonee ai luoghi in cui si terranno gli spettacoli", scrive. Anche se sottolinea la necessità di un percorso progressivo che porti presto a lavorare "in sicurezza ma anche con maggiore sostenibilità economica".

Il presidente degli esercenti (Anec) Mario Lorini, a parlare di "un primo passo, un segnale" per il settore del cinema. Anche se certo, sottolinea anche lui, "in questi termini non si può parlare di ripartenza. Per far ripartire il mercato ci vuole altro".

Restano comunque insoddisfazioni e malumori anche perché le richieste e i protocolli messi a punto dalle categorie in queste ultime settimane prevedevano altro e di più. A partire da criteri diversi per fissare la capienza delle sale, senza numeri uguali per tutti.

"Ogni luogo è diverso" ripetono un po' tutti, dai teatri alla lirica, al cinema. "Non si può mettere sullo stesso piano l'Arena di Verona e un teatro di Catania". C'è poi il tasto dolente dello stop alla vendita di cibi e bevande, che rimane e costituisce un ulteriore aggravio per le imprese. E c'era la richiesta di aprire anche nelle zone arancioni e di consentire i flussi di pubblico da una regione all'altra.

Tra i limiti che rimangono per tutti, c'è poi lo scoglio del coprifuoco, che viene confermato alle 22. Un paletto ulteriore e non da poco per cinema, teatri, concerti, che impone spettacoli serali programmati nel tardo pomeriggio, alle 19, 19.30. In questi termini è difficile che possano arrivare in sala i film più importanti, i grandi titoli rimasti in panchina da mesi. "Il mercato riparte con altre condizioni", ha ribadito Lorini.

Franceschini è comunque convinto ad andare avanti trascinando con sé il settore che rappresenta. Nel prossimo decreto punterà a far inserire l'apertura dei musei, che attualmente potranno riaprire solo dal lunedì al venerdì, anche nel fine settimana.

"Sono con voi, il vostro rappresentante nelle istituzioni - ha ripetuto il ministro ai lavoratori dello spettacolo - abbiamo bisogno tutti di un'estate con piazze e strade pieni di spettacolo, musica, danza e prosa".

Dal 15 maggio via libera alle piscine e dall'1 giugno alle palestre

C’è anche una parziale ripartenza delle attività sportive tra le novità annunciate dal premier Mario Draghi e dal ministro della Salute Roberto Speranza durante la conferenza stampa di venerdì. Dal 15 maggio riprenderanno le attività in piscina, dal primo giugno via libera anche alle palestre.

Non è ancora chiaro per quali fasce di colore sarà concessa la riapertura di palestre e piscine. Se solo per le zone gialle o se anche per le zone arancioni.

La data annunciata dal governo non convince i gestori delle palestre. "Eravamo pronti a ripartire per i primi di maggio, dopo oltre un anno di chiusura. Questa è un po' una doccia fredda, anche se almeno c'è una data certa, ma l'1 giugno è molto, molto lontano. Un altro mese è mezzo fermi si traduce in un altro enorme danno", ha detto il presidente dell'Associazione nazionale impianti sport & fitness (Anif), Giampaolo Duregon.

Proprio su palestre e piscine, come su molte altre attività, la Conferenza delle Regioni ha approvato le linee guida da presentare al governo per la riapertura "in condizioni di sicurezza e nel rispetto dei protocolli di prevenzione" nei prossimi due mesi.

Sulle palestre, le indicazioni delle Regioni prevedono due metri di distanza sia tra chi fa attività fisica, sia dentro gli spogliatoi.

Ancora nelle palestre, sono previste: la misurazione della temperatura corporea, la sanificazione degli attrezzi dopo ogni utilizzo e in generale la pulizia e disinfezione dell’ambiente, di attrezzi e macchine anche più volte al giorno.

Le palestre, secondo il documento delle Regioni, devono anche regolamentare gli accessi in modo da evitare condizioni di assembramento e aggregazioni e mantenere un elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni.

Anche sulle piscine, le linee guida prevedono di organizzare gli spazi e le attività nelle aree spogliatoi e docce in modo da assicurare le distanze di almeno 2 metri (ad esempio prevedendo postazioni d’uso alternate o separate da apposite barriere).

Come per le palestre l'indicazione è di igienizzare frequentemente gli attrezzi e le aree comuni, e di favorire il ricambio d'aria negli ambienti interni.

Le indicazioni delle Regioni prevedono poi di calcolare la densità di affollamento in vasca assicurando almeno 7 metri quadri di superficie d'acqua a persona, che il gestore dovrà quindi garantire.

Tra le altre distanze che dovranno essere garantite, quella tra gli ombrelloni per le aree solarium e verdi, in modo da garantire una superficie di almeno 10 metri quadri per ogni ombrellone.

Tra le attrezzature (lettini, sedie a sdraio), quando non posizionate nel posto ombrellone, deve essere garantita una distanza di almeno un metro e mezzo.

Ultima modifica il Domenica, 18 Aprile 2021 22:00

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