Lunedì, 10 Maggio 2021 12:21

Viabilità tra ss80 e ss17, polemica sugli interventi di moderazione della velocità

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Non trova 'pace' l'opera di realizzazione della nuova viabilità sull'anello tra la statale 80 e la statale 17, all'Aquila. 

Non bastasse la polemica per il traffico che sta congestionando l'area da giorni, lo scontro 'politico' sull'autovelox mobile - stamane il Consiglio comunale ha approvato una mozione di Lega e Forza Italia che impegna il sindaco a valutare la possibilità di "posizionare dissuasori luminosi di velocità nei tratti interessati dalla nuova viabilità [...] senza dover ricorrere a strumenti particolarmente invasivi come gli autovelox mobili" - a far discutere sono ora gli interventi di moderazione della velocità realizzati sulla statale 80, davanti le 'casermette'. 

In effetti, le opere sono piuttosto invasive considerato che i dissuasori sono davvero alti e costringono gli automobilisti a rallentare fin quasi a fermarsi. 

E d'altra parte, alcuni cittadini hanno denunciato come si tratti di interventi fuori norma.

A leggere il Regolamento di attuazione del Codice della strada (DPR 495/1992, come modificato dal DPR 610/96), in effetti, all'articolo 179 - Art. 42 Cod. Str. - comma 5 si evince che "i dossi artificiali possono essere posti in opera solo su strade residenziali, nei parchi pubblici e privati, nei residences, ecc.; possono essere installati in serie e devono essere presegnalati. Ne è vietato l'impiego sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento". E' evidente che la statale 80 si configuri come una strada preferenziale per i mezzi di soccorso e pronto intervento, essendo, d'altra parte, la via d'accesso all'Ospedale San Salvatore per chi provenga da est.

Tra l'altro, una circolare del Ministero dei Lavori pubblici ribadisce che "i dossi collocati su itinerari di attraversamento dei centri abitati, lungo le strade più frequentemente percorse dai veicoli di soccorso, di polizia o di emergenza, o lungo le linee di trasporto pubblico, devono essere rimossi".

Non solo. 

Il comma 6 chiarisce che "per limiti di velocità pari od inferiori a 30 km/h" - è il caso della statale 80 - la larghezza dei dossi non possa essere "superiore a 7 centimetri": di nuovo, è abbastanza evidente che i dossi installati in queste ore siano più alti del consentito.

Tuttavia, nel nostro caso non si tratta di dossi artificali: gli interventi si configurano piuttosto come attraversamenti pedonali rialzati, regolamentati e descritti nelle Linee guida per la redazione dei piani urbani della sicurezza (circolare del 2001, prot. n. 3698). Sono definiti nel seguente modo: "rialzo del piano viabile con rampe di raccordo (con pendenza, in genere, del 10%) in corrispondenza di aree da proteggere da elevate velocità o di attraversamenti pedonali. La lunghezza interessata dal rialzo supera in genere quella dei normali veicoli (10-12 m), in caso contrario vengono classificati come dossi".

Qui sta la differenza.

Per fare chiarezza: "L’attraversamento pedonale rialzato consiste in una sopraelevazione della carreggiata con rampe di raccordo, realizzata sia per dare continuità ai marciapiedi in una parte della strada compresa tra due intersezioni, sia per interrompere la continuità di lunghi rettifili, in modo da moderare la velocità dei veicoli a motore". 

La normativa italiana non impone né impedisce la realizzazione degli attraversamenti pedonali rialzati; in vari documenti vi sono riferimenti a questa misura, per la quale non vengono però fornite specifiche tecniche o indicazioni progettuali significative. 

Ultima modifica il Lunedì, 10 Maggio 2021 13:16

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