La scorsa settimana Massimo Cialente ha nominato Ernesto Grippo nuovo comandante dei vigili urbani dell'Aquila.
La designazione di Grippo pone fine all'incarico ad interim che il sindaco aveva affidato alla dirigente comunale Ilda Coluzzi, dopo che la stessa amministrazione, nel marzo scorso, aveva detto no alla riconferma di Eugenio Vendrame.
Una decisione che aveva lasciato spiazzato non solo il diretto interessato ma tutto il personale della polizia municipale, che, in una lettera, si era subito affrettato ad esprimere solidarietà a Vendrame e "disappunto" per la scelta dell'amministrazione, che toglieva "continuità alla guida del comando".
Una manifestazione di dissenso che a molti era sembrata piuttosto irrituale e che lasciava intuire come dietro l'avvicendamento non ci fossero solo ragioni legate alla rotazione interna dei dirigenti.
A detenere la delega per la polizia municipale, attualmente, è il vice sindaco e assessore alla trasparenza Nicola Trifuoggi, l'ex procuratore capo voluto in giunta da Cialente come garante di ferro della legalità all'indomani dello scandalo tangenti che aveva travolto, in gennaio, il Comune. Una vicenda giudiziaria ancora aperta, finita, tra mille polemiche, su tutti i media nazionali, a seguito della quale il primo cittadino aveva dato le dimissioni, poi ritirate a furor di popolo.
Al momento della "chiamata" di Cialente, Trifuoggi, magistrato di lungo corso divenuto famoso soprattutto per la maxi inchiesta sulla sanitopoli abruzzese che portò all'arresto (poi culminato con la condanna in primo grado) dell'ex presidente della Regione Ottaviano Del Turco, era da poco andato in pensione. E, da pensionato, era tornato a far parlare di sé per via di alcune dichiarazioni nelle quali aveva strizzato l'occhio all'ipotesi di un suo possibile impegno in politica e per aver partecipato, come relatore, a un convegno organizzato da Luciano D'Alfonso. Non un convegno qualunque ma quello nel quale il neo eletto governatore annunciò ufficialmente, nel dicembre 2013, la propria candidatura alla guida della Regione.
La presenza di Trifuoggi alla kermesse dalfonsiana destò una certa dose di meraviglia. Qualcuno, come Pierluigi Battista del Corriere della Sera, la giudicò del tutto inopportuna, sia perchè D'Alfonso, all'epoca, era ancora sotto processo - in verità lo è tutt'ora, non essendosi ancora chiusi tutti i procedimenti giudiziari a suo carico, dai quali, comunque, finora è sempre uscito con assoluzioni piene - sia perché era stato proprio Trifuoggi, come capo della procura di Pescara, a mettere sotto inchiesta l'ex sindaco e a dare il via libera, nel dicembre 2008, al suo arresto.
Sebbene Trifuoggi non pronunciò nessun pubblico endorsement in favore della candidatura di D'Alfonso, molti videro in quella partecipazione una sorta di investitura.
Cosa c'entri tutta questa storia con la nomina del nuovo capo dei vigili urbani dell'Aquila è presto detto. Ernesto Grippo è stato, dal 2006 al 2009, comandante della polizia municipale di Pescara, scelto proprio da D'Alfonso, con il quale ha lavorato a stretto contatto e con il quale, dicono i ben informati, continua a mantenere ottimi rapporti.
Dopo Pescara - dove fu sostituito da Carlo Maggitti, ex comandante dei vigili urbani dell'Aquila - Grippo ha lavorato anche a Vasto (sempre con un sindaco Pd) e Cesena.
Scelto al termine di una selezione nella quale era in corsa anche Vendrame, Grippo ha la fama di essere un fautore della linea dura. Quando era ancora a Pescara, gli uomini della municipale da lui diretti arrivarono a fare, in un solo anno, 68mila contravvenzioni. Ma è anche incappato in qualche scivolone, come quando venne multato dalla polizia per guida senza cintura mentre parlava al telefonino.
Che l'arrivo di Grippo a L'Aquila segua di pochi mesi l'insediamento di Trifuoggi e coincida con la vittoria elettorale di D'Alfonso può anche essere un caso. Ma è un dato di fatto.
Così com'è un dato di fatto che, in tempi recenti, un altro personaggio molto legato a Luciano D'Alfonso abbia lavorato a lungo L'Aquila. Si tratta di Guido Dezio, da anni uomo ombra del neo governatore abruzzese, suo braccio destro ma anche amico e sodale.
Dezio è stato accanto a D'Alfonso fin dagli inizi della sua parabola politica ed è uscito indenne dai processi nei quali i due erano coimputati. Due anni fa è stato assolto in appello (dopo una condanna in primo grado a 4 mesi) anche in un altro procedimento, in cui era accusato di aver falsificato alcune attestazioni per ottenere un posto da dirigente al Comune di Pescara.
Nel periodo di sospensione dal proprio incarico, Dezio ha lavorato a L'Aquila per il consorzio edile Stabile 99, anche se non è chiaro con quali mansioni.
Lo Stabile 99, nato all'indomani del terremoto e passato attraverso vari cambiamenti che ne hanno modificato di volta in volta la composizione, è formato attualmente da quattro società: l'emiliana Acmar (vincitrice, in un'Ati costituita insieme a Edimo e Edilfrair, dell'appalto per il rifacimento dei sottoservizi), la Cormas (dell'imprenditore aquilano Massimiliano Nurzia), la Gerso e la De Cesaris. Quest'ultima è una delle imprese che lavorarono alla costruzione del Ponte del Mare di Pescara, il ponte ciclo-pedonale fortemente voluto, all'epoca in cui era ancora sindaco, da Luciano D'Alfonso. Tanto continua ad esserne orgoglioso, il neo eletto governatore, che, nell'ultima campagna elettorale, ha scelto di chiamare così, Ponte del Mare, il proprio sito internet ufficiale.
Quel che è sicuro è che Dezio è stato un dipendente dello Stabile 99 fino a pochi mesi fa, quando, dopo l'assoluzione in appello, ha ripreso possesso del proprio posto da dirigente al Comune di Pescara.
Per lo Stabile 99 ha lavorato, come responsabile commerciale, anche Valerio Ferrari, compagno di partito e amico del neo eletto consigliere regionale aquilano Pierpaolo Pietrucci. Sebbene il suo nome figuri ancora sul sito ufficiale del consorzio, sembrerebbe che Ferrari abbia, anche lui da qualche mese, lasciato il suo posto di lavoro per mettersi in proprio.