I giudici della Corte d’Assise dell’Aquila hanno condannato all’ergastolo Veli Selmanaj, 48 anni, cittadino kosovaro, che a Pescina (L'Aquila) il 16 ottobre dello scorso anno uccise l'ex moglie Fatime di 45 anni e una delle figlie, la 21enne Senade, a colpi di pistola. La Corte ha inflitto a Selmanaj anche l’isolamento diurno per 1 anno e mezzo, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la decadenza della potestà genitoriale.
La sentenza è sostanzialmente in linea con la richiesta del pubblico ministero Maurizio Maria Cerrato, alla quale si era associato l’avvocato Leonardo Casciere, legale delle parti civili.
Selmanaj era accusato di duplice omicidio con le aggravanti di premeditazione, vincolo discendente verso la figlia e porto e detenzione abusiva di arma da fuoco. Nel processo si è ricostruita la storia dell'imputato che avrebbe scelto di uccidere perché non avrebbe accettato di sentirsi leso nel suo potere sul nucleo familiare in cui si riteneva il padrone e di essere stato cacciato fuori di casa.
Per questo lo scorso 16 ottobre ha seguito le due donne sin dal pomeriggio, aspettando che uscissero dal luogo di lavoro e freddandole poi nel piazzale di fronte un supermercato tra Ortucchio e Pescina.
Qualcosa di similare era accaduto qualche mese prima, il 17 gennaio, anche nella periferia dell'Aquila dove un cittadino albanese, Kapuani Burhan, freddò a colpi di pistola, sempre all'esterno di un supermercato, l'ex moglie e il suo compagno.