Viabilità impazzita, auto in sosta selvaggia, turisti disorientati.
Ha generato il caos l’ordinanza con cui il commissario prefettizio Federico Izzi ha chiuso al traffico, nei fine settimana, da qui fino a ottobre, la strada comunale che da Calascio porta fino alla Rocca e al borgo sottostante.
Izzi si è insediato a fine giugno, dopo le dimissioni rassegnate dal sindaco Ludovico Marinacci e da altri 7 consiglieri comunali e il conseguente decreto di scioglimento del comune.
Il provvedimento di chiusura della strada, firmato venerdì scorso in tarda serata, ha lasciato abbastanza sorpresi i cittadini, che si sono trovati a gestire nella disorganizzazione più completa il flusso di persone che, com’è abitudine nei week end estivi, si sono riversate in massa per visitare il castello.
A destare perplessità sono state infatti, oltre alle tempistiche con cui l’ordinanza è stata emanata, anche le modalità con cui è stata messa in atto: per assicurarsi che il divieto di accesso venisse rispettato ed evitare che le auto imboccassero la strada, che misura circa 2 km, non è stato predisposto nessun presidio dei vigili urbani o di forze dell’ordine. Il comune si è limitato a posizionare all’inizio della strada una transenna con affisso il testo dell’ordinanza. Ma non essendoci nessuno a controllare, molti automobilisti hanno spostato la transenna e sono passati lo stesso.
L’assenza di vigilanza ha scatenato, com'era prevedibile, un'anarchia totale, con code, imbottigliamenti e auto parcheggiate un po' ovunque.
Fino a qualche settimana fa, il servizio integrato di accoglienza dei visitatori era gestito, in convenzione con il comune, da una cooperativa di comunità, Vivi Calascio: oltre a presidiare la strada transennata, i dipendenti della cooperativa garantivano il collegamento tra la Rocca e il paese con dei bus navetta che partivano a intervalli regolari, controllavano che l’afflusso delle auto avvenisse ordinatamente, indirizzavano i turisti e le comitive.
A maggio, però, la convenzione è scaduta. A nulla sono valse le decine di mail che la stessa cooperativa ha invitato, anche molto prima che scadessero i termini dell’intesa, all’ex sindaco Marinacci, per chiedere almeno una proroga fino alle nuove elezioni, in programma il prossimo autunno. Richiesta motivata dalla necessità di non interrompere il servizio proprio nei mesi estivi, che sono quelli turisticamente più vivi per il paese, e dunque anche quelli più profittevoli per le attività economiche e imprenditoriali del luogo.
Dopo le dimissioni del sindaco e lo scioglimento del consiglio comunale, la cooperativa ha provato più volte anche a chiedere un incontro formale al commissario prefettizio, per far presente le criticità e i problemi generati dal mancato rinnovo della convenzione, senza, però, ricevere mai risposta.