Lunedì, 14 Luglio 2014 18:17

Fontecchio, un progetto porta nel territorio studenti dei campus Usa

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Promuovere sul nostro territorio programmi di studio e vacanza-studio residenziali per Università Americane, volti allo sviluppo delle aree rurali e di un turismo di qualità. È questo l’obiettivo dell’iniziativa presentata da Ilex (Italian Landscape Exploration), un’impresa che a Fontecchio gestisce il Centro di educazione al paesaggio "Torre del Cornone", e che si occupa di turismo e programmi culturali con le università straniere per la valorizzazione del territorio.

Grazie ad un co-finanziamento della Regione Abruzzo con il programma per la l’internazionalizzazione dei contratti di rete fra imprese – ILEX aderisce alla Rete regionale Enotur – è stato possibile invitare nell’aquilano dieci docenti universitari Americani di diverse discipline – dall’archeologia, all’economia, alla geologia – provenienti da cinque differenti Università del paese. Saranno loro, attraverso una collaborazione con il dipartimento di archeologia medievale dell’Università dell’Aquila, ad individuare sul nostro territorio le prospettive per lo sviluppo di programmi residenziali, che già dal prossimo anno, potranno concretizzarsi.

"Il nostro scopo – spiega Alessio Di Giulio, responsabile di ILEX - è quello di realizzare programmi più continuativi, e riuscire ad ospitare sul nostro territorio, Fontecchio in particolare, un intero semestre per promotori di sviluppo locale delle aree rurali. Inoltre essendo questi programmi già presenti in altre regioni italiane, come l’Umbria, il Lazio e la Toscana, l’idea è quella di creare una rete tra queste diverse esperienze che dia la possibilità di studiare diversi aspetti dello sviluppo delle aree rurali".

Nell’aquilano il progetto di collaborazione con gli studenti e docenti americani verterà principalmente sulle potenzialità dei tanti cantieri di restauro attivi sul territorio in seguito al sisma.

"Non esistono aree in Italia dove è possibile vedere simultaneamente tanti cantieri di restauro all’opera – commenta Di Giulio - Questa può diventare un’opportunità per il nostro territorio, con la possibilità sia di ospitare università straniere che intendano lavorare sul restauro e sulla valorizzazione dei beni culturali, sia di trasformare un’enorme criticità come il terremoto in una qualcosa di attraente per il turismo".

Essendo diverse le discipline didattiche coinvolte nel progetto, oltre all’enorme potenziale artistico presente nel nostro territorio, anche la presenza di alcune attività economiche ha attirato l’attenzione dei docenti americani.

“Con la nostra Università abbiamo fatto molti studi sulla storia economica del territorio e del paesaggio – sottolinea una docente statunitense di economia - quando ho visitato i paesi che sorgono ai piedi del Gran Sasso sono rimasta particolarmente colpita dagli aspetti economici legati ai diritti di proprietà degli usi civici e delle terre comuni. Ci sono su questo territorio molte attività promettenti di business".

Ultima modifica il Lunedì, 14 Luglio 2014 18:26

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