La Onlus Autismo Abruzzo stamane in conferenza stampa ha denunciato l’esclusione, di alcuni ragazzi con autismo, in base a criteri stabiliti dal Centro Ippico Aterno 2 e dal Centro di riabilitazione La Casa di Michele, per la partecipazione alle attività tenutesi il 9 luglio presso il centro ippico in questione.
L’evento era organizzato nell’ambito del 1° Trofeo Citta dell’Aquila- 99 castelli, manifestazione inserita nel programma degli eventi “L’Aquila città europea dello sport 2022”, all’insegna dell’inclusione e dell’integrazione.
Nello specifico, l’evento messo sotto accusa dalla Onlus Autismo Abruzzo è quello presentato come “Categoria Open” per i diversamente abili fisici e/o intellettivo relazionali per cui però erano richiesti dei “requisiti minimi”, al netto dei quali molti utenti sono stati esclusi.
Proprio la presenza dei suddetti “requisiti minimi” è stata considerata dalla onlus una discriminazione indiretta in un evento che invece doveva praticare l’inclusione.
Durante la conferenza stampa è intervenuta anche Noemi Tazzi, presidente abruzzese dello CSAIN e organizzatrice dell’evento, difendendo le scelte de La Casa di Michele e portando all’attenzione il regolamento, funzionale a rendere le attività sicure per i partecipanti, in quanto si trattava di sport equestre integrato e non di riabilitazione equestre.
“La discriminazione indiretta definisce proprio questo: se esistono dei regolamenti e delle limitazioni che pongono delle differenze, a meno che non si tratti di un’attività agonistica che deve rispettare degli standard, allora si tratta di discriminazione indiretta. Se come dice la presidenta Tazzi il regolamento andava rispettato, noi non possiamo certo discutere il regolamento, non abbiamo questo interesse ne queste competenze, ma dico solo che chi ha partecipato è stato invitato per telefono, da La Casa di Michele e dalla Asl- afferma il presidente della Onlus Dario Verzulli- se la Asl fa discriminazioni nei nostri confronti non possiamo pensare, come dicono in molti, di essere un punto di riferimento per l’inclusione in Abruzzo. Noi rivendichiamo il diritto ad essere inclusi, ad essere considerati. Comprendo le regole ma bisogna chiamare tutti. -continua Verzulli- Ho la sensazione che questo regolamento, venuto fuori solo adesso, sia una giustificazione di un errore della Asl anziché una vera motivazione. Questo dimostra che per l’inclusione vera ancora molta strada c’è da fare.”
La presidente Noemi Tazzi riguardo l’accusa di discriminazione indiretta risponde: “In realtà io non vedo un problema, chi si è sentito escluso ha sbagliato perché l’equitazione è uno sport molto particolare e per noi la sicurezza viene prima di tutto, per questo abbiamo messo i partecipanti in condizione di essere in sicurezza. C’è un regolamento da rispettare e come ho ribadito tra riabilitazione equestre, che è l’attività che fanno tutti i ragazzi, e sport equestre integrati, che è già un primo passo verso la disciplina sportiva, c’è una bella differenza. Non possiamo permetterci di fare delle attività tecniche non conosciute da questi ragazzi. Io sono dalla parte de La casa di Michele che ha voluto mettere in sicurezza i ragazzi. Ci saranno altri eventi che potranno vedere tutti i ragazzi partecipare.” conclude Noemi Tazzi.