“Nessuno cancellerà le Tre Marie dalla storia e dalla vita dell'Aquila.” Lo afferma una sentenza dei giudici della Quarta Sezione d'Appello dell'EUIPO, il Tribunale Europeo della Proprietà Intellettuale che ha sede nella città di Alicante, in Spagna.
Era in corso da diversi anni il procedimento con cui uno studio legale inglese aveva chiesto l'interdizione dell'uso del marchio Tre Marie in ragione della sua prolungata inutilizzazione a seguito del terremoto del 6 Aprile 2009.
Per la Gioel Holding, proprietaria dell'antico e celebre Ristorante Tre Marie, come pure del palazzo sua sede fin dall'inizio del secolo scorso, non era stato possibile riattivare le Tre Marie a causa dei gravissimi danni subiti dall'edificio, dalle attrezzature e dagli arredi.
“Stiamo combattendo da anni una battaglia per difendere lo storico marchio delle Tre Marie, per poterlo usare liberamente ed un mese fa c’è stata una sentenza importante, sentenza che ci dà una certa serenità perché riconosce la validità della nostra scelta ovvero quella di non spostare il Ristorante Tre Marie dal suo luogo storico- afferma Alido Venturi- come imprenditore avrei potuto usare il marchio spostando il ristorante in altri luoghi, ma credo che questo sarebbe stato un atto sacrilego.”
“Quello che vogliamo fare è recuperare il Ristorante Tre Marie iniziando da quella che noi consideriamo un’evoluzione per avvicinarlo ai più giovani, che probabilmente non hanno conosciuto ciò che è stato: durante la seconda guerra mondiale gli americani avevano messo un bar caffetteria proprio nel palazzo, noi con l’apertura di un cocktail bar vorremmo avvicinare il luogo ai più giovani.” Conclude Alido Venturi.
Per quanto riguarda la controversia legale sul marchio, il legale della Gioel Holding, Luciano dell’Orso aggiunge: “C’è stata un’azione di decadenza del marchio e in primo grado la società proprietaria del marchio è stata dichiarata decaduta non avendo usato il marchio per più di cinque anni, a causa chiaramente del terremoto, ma in appello è stato restituito il marchio affermando un principio importantissimo, ovvero che trasferire quel marchio in un'altra città sarebbe stato irragionevole, in ragione del fatto che l’attività e le mura costituiscono un insieme indivisibile e quindi attestando che quel tipo di attività può e deve essere esercitata solo all’interno di quei locali.”