A Pescomaggiore, Sabato 13 agosto, oltre una cinquantina di abitanti, passatisi la voce, si sono ritrovati per ripulire gli spazi esterni dell'ex scuola.
Un rito di cura di un bene comune e l'occasione per rinnovare l'interesse collettivo per la riqualificazione dell'edificio ed il suo riuso da parte degli abitanti.
Una richiesta che gli abitanti avanzano da prima del terremoto, quando l'edificio era stato inserito in un progetto della Provincia per un improbabile albergo diffuso.
I lavori sono previsti all'interno del programma triennale delle opere pubbliche del Comune di L'Aquila sin dal 2014 e sono stati oggetto di progettazione partecipata con gli abitanti già nel 2015; ma il progetto definitivo, presentato nel 2017, non è stato mai approvato e dopo 4 anni di attesa la progettista incaricata vi ha rinunciato.
Gli abitanti di Pescomaggiore si erano espressi per la conservazione dell'edificio, realizzato nei primi anni 50 del secolo scorso, con i suoi elementi architettonici caratteristici e per l'attenzione all'efficienza energetica della struttura.
Nel tempo trascorso le intemperie hanno però di molto aggravato il deterioramento del tetto dell'edificio e del controsoffitto in cannucciato che dovranno - purtroppo - essere interamente sostituiti.
I maggiorenni partecipanti all'iniziativa di volontariato hanno sottoscritto una petizione per sollecitare il Sindaco all'adozione degli atti necessari per giungere alla realizzazione dei lavori.
Il primo: la revisione ed il completamento della progettazione alla luce delle attuali condizioni del tetto e delle nuove normative sopravvenute, anche per la produzione elettrica.
I più giovani, molti dei quali nemmeno nati all'inizio di questa attesa, l'hanno scritto a colori e più chiaramente: "DATECI LA NOSTRA SCUOLA!".
Per i lavori è già stanziato nel bilancio comunale l'importo di € 380.000.
La petizione sarà inoltrata al Comune dal Comitato per la Rinascita di Pescomaggiore che da 15 anni è impegnato per migliorare la qualità della vita degli abitanti e promuovere la cura dei beni comuni.