Si avvicina l’inizio del nuovo anno scolastico 2022/23, per questo il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato in data 19 agosto 2022 una nota contenente le “nuove istruzioni” operative per contrastare la diffusione del covid-19.
Nuove si fa per dire, perché in realtà nessuna novità è stata inserita, per la Segretaria Generale Flc Cgil della Provincia dell'Aquila, Miriam Anna Del Biondo, si tratta di un “copia ed incolla delle norme precedenti, senza fornire alcuno strumento utile alle scuole che, ormai per il quarto anno, si troveranno tra pochi giorni ad affrontare la gestione di un’emergenza che non è mai finita”.
La nota ministeriale, spiega il sindacato, riguarda tutte le scuole del I e del II ciclo, con un paragrafo dedicato al segmento 0-6, di cui nella nostra provincia si è persa la traccia e la cui assenza si riflette anche nell’aumento preoccupante dei dati relativi alla disoccupazione femminile.
“Nella nota si evince che resta sempre in vigore l’indicazione di aprire le finestre per l’areazione dei locali e ricorrono spesso espressioni quali ‘ove possibile’, ‘per quanto possibile’, ‘ove le condizioni logistiche e strutturali lo consentano’ oppure ‘compatibilmente con gli spazi disponibili e le potenzialità organizzative’. “ continua Miriam Anna del Biondo.
Negli ultimi anni la pandemia ha messo in luce le carenze strutturali della scuole italiane: la mancanza di spazi e il problema delle classi pollaio hanno minato il diritto allo studio e il diritto alla salute di chi lavora negli spazi scolastici, senza che fossero messe in campo misure di riforma del sistema scuola.
Per l’FLC CGIL Provincia dell’Aquila “le indicazioni contenute nella nota sembrano un atto dovuto privo di ogni sostanza; poiché essa ha il solo scopo di nascondere l’incapacità dell’amministrazione che non è intervenuta e continua a non farlo su carenze strutturali organizzative e logistiche. Nulla viene menzionato rispetto alla gestione del personale e degli alunni fragili, di possibili protocolli con le autorità sanitarie, della ripresa della campagna vaccinale.”
Non è solo la sicurezza di chi frequenta le scuole ad essere messa in pericolo, ma anche i diritti di chi lavora e soffre dell’ampliamento della forbice dei precari.
“L’assenza di un numero adeguato di Collaboratori Scolastici, ad esempio, utile a garantire distanziamento ed igienizzazione non viene presa neanche in considerazione. Così come è scomparsa la possibilità di prevedere nuovamente l’organico aggiuntivo (cd organico covid) che, negli ultimi anni ha permesso alla scuola di fronteggiare la peggiore delle crisi che ha attraversato.” -afferma Miriam Anna del Biondo.
Ed aggiunge che “nella Provincia dell’Aquila alla penuria di Collaboratori Scolastici spesso precari (solo 42 assunzioni a tempo indeterminato e 154 a tempo determinato) si aggiungono le difficoltà derivanti dalla mancanza di DSGA, poiché ben 8 istituzioni scolastiche hanno sedi vacanti e, persino, di Dirigenti Scolastici, poiché ben 10 istituzioni scolastiche sono in regime di reggenza e, badate bene, solo due di queste sono sottodimensionate. Ricordiamo, a tal proposito, che, a livello nazionale, il MeF (perché è chiaro che la scuola in Italia non è l’ente statale per la formazione della cittadinanza, ma la spesa da contenere) ha autorizzato 361 posti di Dirigente Scolastico contro i 589 richiesti dal Ministero dell’Istruzione. Tra le Regioni penalizzate sicuramente l’Abruzzo dove non sono state previste assunzioni. Decisione immotivata ed incomprensibile.”
Quello che chiedono i lavoratori e le lavoratrici del mondo della scuola, soprattutto in un territorio come quello aquilano che già soffre di pregresse difficoltà, sono “risorse aggiuntive e disposizioni chiare e inequivocabili che garantiscano la serenità del personale e dell’utenza.”