Dopo la lettera della studentessa fuori sede, neomamma, iscritta all’Università dell’Aquila, pubblicata dagli organi di stampa locali, nella quale si stigmatizza la decisione di UnivAQ di non aver voluto prorogare la didattica a distanza (DAD) per il nuovo anno accademico, il rettore, Edoardo Alesse, risponde precisando alcuni elementi:
“Riguardo la scelta del nostro ateneo di ‘non proseguire con la Dad, senza eccezioni’, come è scritto nella lettera della studentessa, sottolineiamo che tale decisione è assolutamente in linea con quella presa, a livello nazionale, dalla grande maggioranza degli atenei italiani, piccoli, medi e grandi, che ha optato per la ripresa al 100% della didattica in presenza, recependo, in tal senso, le indicazioni e le direttive ministeriali”.
“Durante la pandemia, quando siamo stati costretti, dalle condizioni sanitarie e epidemiologiche, a ricorrere forzatamente alla DAD, abbiamo sempre ribadito, del resto, che, per noi, quella in presenza rappresentava una forma di didattica irrinunciabile e insostituibile, perché più efficace e motivante per i nostri studenti e le nostre studentesse. L’università deve tornare ad essere il luogo meraviglioso che conoscevamo prima della pandemia, un luogo dove si apprende, si cresce e si socializza, interagendo gli uni con gli altri. Non dimentichiamo, inoltre, che lunedì torneranno in classe anche gli alunni e le alunne delle scuole dell’obbligo e anche per queste ultime il ministero dell’Istruzione ha previsto la didattica in presenza al 100%”. aggiunge il rettore Alesse.
“Quanto al caso specifico, sarà compito dei Consigli di area didattica, degli organi accademici e dei singoli docenti valutare e decidere relativamente a particolari necessità manifestate dai nostri studenti e dalle nostre studentesse. Come Ateneo, abbiamo sempre cercato di andare incontro alle esigenze di tutte e tutti, sempre salvaguardando la qualità della didattica e la natura di un'istituzione pubblica che, di norma, salvo condizioni emergenziali, ricorre solo eccezionalmente a forme di didattica online”. conclude Edoardo Alesse.