È stata riattivata ieri la seconda palazzina della residenza Campomizzi necessaria per insediare all’Aquila uno studentato per ospitare 169 universitari fuori sede, di cui 57 stranieri, che hanno fatto richiesta rispondendo al bando lanciato dall’Azienda per il diritto agli studi universitari (Adsu) della provincia dell’Aquila.
L’utilizzo di questo immobile, oltre a risolvere la problematica di uno studentato passato da 80 a 169 posti letto, ha sbloccato la vicenda dei 20 lavoratori impegnati lo scorso anno nel servizio portierato e che sono stati riassunti in due fasi dalle imprese che hanno vinto i nuovi appalti.
Gli studenti saranno ospitati nella residenza Campomizzi fino al 31 luglio prossimo: lo studentato è riservato agli studenti fuori sede iscritti regolarmente all’Università dell’Aquila e presso gli Istituti dell’Accademia Belle Arti e del Conservatorio musicale “Casella”, entrambi all’Aquila, ai corsi triennali, magistrali, a ciclo unico e ai Dottorati di ricerca.
Nell’anno accademico 2023-2024 la residenza Campomizzi tornerà nella disponibilità del Ministero della Difesa, proprietario dell’immobile, mentre lo studentato sarà insediato in una palazzina, nuova e a norma sismica, all’Aquila in via Antica Arischia, 46 di proprietà dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale (Ater) della provincia dell’Aquila, Ente con il quale l’Adsu ha stipulato nelle passate settimane un protocollo d’intesa.
“Tutti gli impegni che abbiamo preso e comunicato - spiega il presidente dell’Adsu, Eliana Morgante - sono stati mantenuti. In questo caso, abbiamo risolto una problematica complessa. Ma la serietà, il lavoro e il sacrificio alla fine pagano. Abbiamo dato innanzitutto risposte puntuali agli studenti e perché no smentito polemiche strumentali e fuori luogo”.