“Una protesta senza ‘coraggio’, fatta di istanze di facciata senza la reale volontà di affrontare il cuore del problema”. E’ il commento della consigliera regionale della Lega, Antonietta La Porta, alla luce delle notizie sul fronte dei Sindaci abruzzesi che incalza il Governo nazionale sul caro pedaggi.
“Meraviglia, oggi, il tardivo interesse di molta parte politica al problema del servizio autostradale abruzzese, cercando di recuperare il ritardo con proposte di finta mediazione o discriminatorie, come quella di contenere gli aumenti dei pedaggi, o prevederne l'esonero per talune categorie”, dichiara La Porta e prosegue: “Con due risoluzioni, presentate nella Commissione territorio e infrastrutture del Consiglio regionale, ho espresso pubblicamente e fattivamente la posizione della Lega sul tema autostrade. Ho chiesto che le tratte della A24 e della A25 siano riclassificate e diventino totalmente gratuite. Il ricatto economico perpetrato ai danni degli abruzzesi negli ultimi trent’anni è ingiustificabile. Per troppo tempo il tema non è stato affrontato in questi termini: di risposta ai disagi ed alle istanze dei cittadini; vuoi per ignavia, se non per interessi meno nobili”.
“La carenza di infrastrutture al servizio della mobilità, in Abruzzo, è nota ed ultradecennale – spiega la Consigliera della Lega - Il divario con le altre Regioni nel garantire il diritto alla mobilità di persone e merci è cresciuto con il tempo, in termini assoluti e relativi, sommando l'insufficienza stradale a quella ferroviaria. Il problema è solo apparentemente economico. Per troppi anni, infatti, una politica miope ha portato, lentamente, ad uno svilimento dei territori di montagna, ove le distanze tra i piccoli borghi in quota si misura in ore e non in chilometri. Comuni che via via si sono svuotati e depauperati, costringendo gli abitanti a scelte logistiche meno esose e sostenibili, fino al trasferimento di interi nuclei familiari. L'assenza o l'errata risposta alla reale esigenza di mobilità, ha costituito il più grave vulnus sul piano sociale ed economico, negli ultimi 50 anni. La rete autostradale abruzzese non ha alternative viarie, nasce e si esaurisce nella Regione, è sostenuta in massima parte dagli stessi abruzzesi, costretti a pagare un diritto riconosciuto ad altri”.
“Ribadisco che ritengo particolarmente insopportabile, ipocrita ed immorale che continue richieste di ‘elemosina’ vengono perpetrate ai Ministeri da coloro che non possono non conoscere il disagio e la pressante richiesta delle comunità che rappresentano. I Sindaci, che di fronte ad un tema così vitale sul piano sociale ed economico, non trovano l'onestà intellettuale di rispondere ‘unitariamente’ alle comuni aspettative dei propri cittadini, piuttosto che ad altri richiami di parte”.
“Sono convinta che le mie istanze, condensate in atto risolutivo ufficiale, approderanno presto in Consiglio regionale e posso garantire che il sottosegretario di Stato, on. Luigi D’Eramo, ha già programmato una serie di incontri istituzionali per discutere il tema. Chi protesta e si indigna faccia un passo in più: condivida la linea della lega sulla totale gratuità dei collegamenti e chieda che l’Abruzzo torni, finalmente, ad autodeterminare le proprie politiche in tema di infrastrutture e mobilità”.