L’occupazione in caduta libera posiziona l’Abruzzo all’ultimo posto della graduatoria nazionale, a dirlo è il report di Aldo Ronci.
In Abruzzo la disoccupazione cresce mentre diminuisce in quasi tutte le altre regioni, infatti tra il IV trimestre 2021 e il III trimestre 2022, gli occupati subiscono una flessione di ben 39 mila unità.
In valore percentuale la flessione è stata del 7,7%, in controtendenza con il dato nazionale che ha registrato un incremento dello 0,9%.
Tale flessione posiziona l’Abruzzo all’ultimo posto della graduatoria nazionale ed è il peggior risultato dei primi 9 mesi degli ultimi 10 anni.
I decrementi sono molto alti in tutti i settori meno che nell’agricoltura, infatti l’Abruzzo occupa gli ultimi posti della graduatoria nazionale in quasi tutti i settori.
Nei primi 9 mesi 2022 si registra un incremento di 3.000 disoccupati pari al 7% in controtendenza rispetto al dato nazionale che ha segnato un decremento del 15,5%.
L’incremento dei disoccupati del 7% posiziona l’Abruzzo al terzultimo posto della graduatoria nazionale.
A tale allarmante dato sull’occupazione nei primi 9 mesi del 2022, si affianca, nello stesso periodo una dinamica dell’impresa che vede l’Abruzzo registrare un incremento percentuale di appena lo 0,18% che è pari ad 1/3 rispetto all’incremento nazionale dello 0,52% e posiziona l’Abruzzo al terzultimo posto della graduatoria nazionale.
Un andamento dell’export che, con una flessione dello 0,4%, in controtendenza con l’incremento nazionale del 21,2%, segna una battuta d’arresto e posiziona l’Abruzzo al penultimo posto della graduatoria nazionale.
La fotografia del sistema economico abruzzese conferma che esso si trova in una situazione di oggettiva difficoltà. Tale difficoltà, secondo il report, è da imputare soprattutto al fatto che il sistema produttivo abruzzese è composto per la gran parte da micro e piccole imprese che comunque rappresentano il 96% del totale delle imprese e impiegano il 56% degli occupati.