Dopo giorni di pioggia battente tornano a galla i tanti problemi presenti oggi nelle zone periferiche della città: è il caso di Sassa che, abbandonata a se stessa, si scontra con il problema della mancata manutenzione delle strade e degli argini del fiume: tombini tappati, fiumi d’acqua e detriti, piani terra allagati, e strade con buche molto profonde.
A denunciare la situazione è Quirino Crosta, segretario del circolo PD di Sassa: “giorni di pioggia che hanno visto esondare torrenti e canali, facendo chiudere le strade. Nonostante i falsi proclami, non viene fatto nulla da sei anni: nessuna manutenzione efficace, nessun piano di governo del territorio, nessuno che si venga ad affacciare per vedere le condizioni delle infrastrutture pubbliche distrutte”
Il problema non sono i fenomeni metereologici improvvisi, ma le regolari piogge stagionali, che senza un’adeguata manutenzione del territorio provocano molteplici danni. Infatti senza un’accurata manutenzione annuale delle strade, dei tombini, delle canalette di scolo, dei torrenti e degli argini, nelle giornate di intensa pioggia l’acqua invade la strada creando disagi ai residenti ma soprattutto mettendo in pericolo tante e tanti.
E’ questo quello che è successo in questi giorni a Sassa. Una situazione contenuta solo dall’intervento dell’Anas, “quando invece la responsabilità per la manutenzione di quegli argini è comunale” racconta Quirino Crosta.
“Il Comune dell'Aquila, i suoi amministratori e i rappresentati sono assenti e le frazioni sono allo sfascio" continua Quirino Crosta.
Non è la prima volta che nella città dell’Aquila si prova ad affrontare il tema del degrado delle frazioni, riavvolgendo il nastro e tornando al 2019, racconta Crosta, dopo aver fatto una manifestazione chiamata le “Proposte oltre la protesta” con tutte le associazioni ambientaliste della città, era stato convocato un consiglio comunale straordinario e all’unanimità furono accolte le proposte della manifestazione, andate poi nel deserto. Tra le richieste anche quella di una più accurata manutenzione del territorio.
“Nel 2021 abbiamo poi partecipato ad una conferenza stampa della Lega, dove si parlava di rifiuti, ma abbiamo chiesto anche che si occupassero della manutenzione ordinaria delle strade, perché era in atto una situazione simile a quella di oggi, ci fu l’impegno a procedere, noi proponemmo il monitoraggio e l’intervento preventivo, tipo la pulizia dei letti dei fiumi e dei torrenti, abbiamo proposto il monitoraggio al Comune e alla Gran Sasso Acqua. Anche a quelle promesse non si diede seguito” continua Quirino Crosta.
La denuncia di questi giorni continua con il lancio di un contest “La laguna Ovest”, che da una parte vuole mantenere alta l’attenzione pubblica sul tema, dall’altra parte ha invece anche la funzione di avvertire i cittadini del pericolo di alcune zone: “abbiamo deciso di raccogliere le segnalazioni fotografiche delle straordinarie condizioni in cui l’acqua cambia il paesaggio della pianura Ovest (e non solo) in un preoccupante paesaggio lagunare del tipo “Sassa come Venezia”” conclude Quirino Crosta.