Nel Reparto di Radioterapia Oncologica dell’Ospedale San Salvatore dell’Aquila è stato inaugurato, questa mattina, un nuovo acceleratore oncologico, il Versa HD, che rappresenta il top di Gamma dell’Elekta per i trattamenti radioterapici. Il Versa HD è, infatti, il più avanzato acceleratore per terapia con fotoni attualmente in commercio a livello mondiale.
E’ il secondo in dotazione al reparto. La spesa per l’acquisto di questo nuovo acceleratore e per la realizzazione della sala bunker dove è stato posizionato è stata di 2 milioni e 913 mila euro, di cui 2 milioni e 200 mila euro messi a disposizione dal Ministero della Salute e 720 mila euro arrivano, invece, dal bilancio dell’Azienda Sanitaria Locale L’Aquila Avezzano Sulmona.
Lo scorso 26 gennaio è iniziata l’attività clinica del macchinario con il trattamento del primo paziente. Questo nuovo acceleratore permette di colpire in maniera molto accurata e precisa il bersaglio tumorale, risparmiando i tessuti sani limitrofi. L’apparecchio è dotato di un collimatore multilamellare che consente una migliore conformazione del fascio di radiazioni rispetto alle apparecchiature precedenti, come ha detto il responsabile del reparto ospedaliero Giovanni Luca Gravina.
Il Versa HD ha una velocità di trattamento molto elevata che permette di erogare le dosi necessarie in un terzo del tempo attualmente utilizzato. L’acceleratore è dotato di una Cone Beam CT, apparecchiatura in grado di acquisire immagini TAC che consentono il preciso riposizionamento del paziente prima di ogni trattamento e che permette di correggere automaticamente gli spostamenti del paziente, grazie al nuovo lettino Hexapod che ha 6 gradi di libertà di movimento.
Infatti la neoplasia potrebbe muoversi in base a variabili anatomiche diverse, ad esempio al variare del respiro o del riempimento della vescica o dell’intestino, che potrebbero spostare la neoplasia anche di alcuni centimetri. Questa nuova metodica è la radioterapia guidata da immagini che consente di massimizzare l’effetto dei trattamenti, evitando di irradiare le zone sane. La pianificazione del trattamento è eseguita tramite un sistema di piani di trattamento all’avanguardia, grazie al quale si possono eseguire le distribuzioni di dosi ottimali per ogni singolo paziente.
Nel caso, invece, di tumori di dimensioni ridotte, viene utilizzata la Radioterapia Stereotassica, la cosiddetta SBRT, (Stereotactic Body Radiation Therapy), che prevede l’utilizzo di alte dosi di radiazioni indirizzate direttamente sul volume tumorale di piccole dimensioni con una precisione millimetrica, risparmiando il più possibile gli organi sani circostanti e riducendo al minimo gli effetti collaterali. Questo trattamento prevede, per il paziente, un numero limitato di sedute rispetto alla radioterapia convenzionale.
Il sistema è basato sull’utilizzo di sei telecamere ad alta definizione per il set-up ed il monitoraggio della posizione del paziente. Presenti al taglio del nastro il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, l’assessore regionale alla sanità, Nicoletta Verì, il manager della Asl 1 L’Aquila Avezzano Sulmona, Ferdinando Romano, il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, il rettore dell’Università dl Capoluogo di Regione, Edoardo Alesse e il direttore di radioterapia oncologica dell’Ospedale San Salvatore, Giovanni Luca Gravina.