Lo stipendio di febbraio passa da 2000 a 313,00 euro. “Più che dell'arrivo di Denaro al carcere dell'Aquila, da ieri, non si fa altro che parlare di soldi tolti ad un agente di polizia Penitenziaria in servizio proprio nell' istituto divenuto tra i più famosi al mondo a seguito dell'ubicazione in esso di uno dei più spietati boss”. Lo ha dichiarato Mauro Nardella, segretario generale territoriale UIL PA Abruzzo di Polizia Penitenziaria.
Secondo quanto riporta Nardella, nel carcere tristemente famoso per l’arrivo del boss dei boss, Matteo Messina Denaro, è successo che, senza alcun motivo apparente, ad un assistente capo coordinatore dei baschi blu, con più di trent'anni di carcere alle spalle, vissuti naturalmente dal punto di vista lavorativo, tra l’altro con enormi sacrifici perché è un pendolare, visto che la famiglia vive a 300 km di distanza, sulla busta paga di febbraio più che un incentivo per lo stress che insieme ai suoi colleghi sta subendo in conseguenza delle attenzioni che inevitabilmente si sono concentrate dopo l'arrivo del successore di Totò Riina, si è visto decurtare sulla busta paga di febbraio più di 1700 euro di stipendio.
Qualcuno, bravo a fare i conti, potrebbe dire che la decurtazione è dovuta ad un accumulo di straordinari effettuati e di conseguenza c’è stato il conguaglio fiscale come avviene di solito. Ma la domanda è: solo a lui? Il poliziotto penitenziario vede di norma mensilmente accreditati 2000 euro in busta paga, a Febbraio si è visto, invece, attribuita la somma di soli 313,00 euro.
La sorpresa uscita dal cilindro del MEF, "che di magico ha ben poco" dice Nardella, è stata dall'assistente vissuta in maniera sconcertante. D'altronde, oggi come oggi, con i costi della vita degli ultimi tempi difficilmente sostenibili vedersi tolti tutti quei soldi dallo stipendio non è di certo una bella sorpresa. L'agente ha subito incaricato il sindacato di UIL PA con il quale cercherà di capire il motivo per cui, alla vigilia del martedì grasso, il MEF gli ha voluto fare uno scherzo del genere.
Un brutto scherzo che sta suscitando tanta incredulità quanto indignazione.